Convalescenza

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Bad_Weather
view post Posted on 27/6/2011, 20:10




COrsia numero 3, stanza 18-C
Nel corridoio della corsia numero 3 una coppia di infermiere stava cinguettando riguardo al paziente della stanza 18. Era stato ricoverato d'urgenza una notte con alcune ferite a dir poco assurde. E adesso invece stava sbraitando nel suo letto, così come nella maggior parte del tempo in cui era sveglio. I pazienti in stanza con lui erano stati trasferiti, e più di una volta i dottori avevano minacciato di sedarlo se provava a scappare.
Le infermiere erano ormai stufe della confusione, anche se all'inizio avevano trovato il rumore un cambiamento utile a spezzare la solita monotonia. "Tu l'hai visto quel gigantesco membro d'élite che l'ha portato? Era a dir poco inquietante..." "Ma davvero? Invece sai cosa gli hanno estratto dalla pancia? Un tribolo! Pareva gli fosse stato conficcato dentro con un fucile, il chirurgo non riusciva a capire come ci fosse arrivato." "Certo che gli è andata bene, per fortuna abbiamo la chirurgia laser. Dieci anni fa gli sarebbe rimasta una cicatrice grossa come un pallone da volley."


 
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Jeyerre
view post Posted on 3/7/2011, 16:09




Joanna Rains

Era strano che quel giorno avessero chiamato lei per un caso del genere; di solito, lasciavano che si occupasse di cose esterne alla Colonia, come le era successo negli ultimi mesi, di essere andata in missione nel Deserto, dove aveva conosciuto Liliam e quel laboratorio pazzesco. Quando aveva fatto rapporto al suo ritorno, insieme alla Squadra, le erano stati chiariti alcuni punti bui che ne Liliam ne il Distretto all'inizio avevano saputo spiegarle ed anche se erano passati alcune settimane, Joanne non aveva messo ancora chiuso con quella faccenda.
Era stata costretta solo a metterla momentaneamente da parte.

Ricapitolando, Svicolò in uno dei grandi corridoi dell'Ospedale, dando una rapida rilettura ai documenti che aveva fra le mani; vi erano scritti su i dati della vittima, un rapido sunto della sua vita e profilo psicologico, assieme a quello che era il rapporto fatto da Antares, un Membro d'èlite del quale aveva sentito parlare spesso negli ultimi tempi.
Lo aveva incrociato diverse volte in Accademia, un tipo grosso, alto, piuttosto eccentrico. Si diceva in giro che avesse un temperamento strano, ma lei non lo sapeva tanto meno aveva alcuna intenzione di approfondire a riguardo; se sarebbe stato necessario, avrebbe solamente fatto lui un interrogatorio perchè lainformasse meglio dei fatti avvenuti.
Corsia numero 3, stanza 18-C, Lanciò diverse occhiate sui muri, leggendovi sopra i vari numeri che indicavano le stanze per ordine crescente. Alzò il passo sicuro quando lesse sopra ad una di esse il numero 14, poi affiancò una coppia di infermiere intente a chiacchiare.
Naturalmente, perchè lavorare se si può cazzeggiare nei corridoi fra una pausa caffè e l'altra? Che oche.
Il Capitano Rains sospirò seccata e le fronteggiò con fare autoritario. Mostrò loro rapidamente il suo distintivo, poi guardando ancora la cartella fra le mani esordì:
-Infermiera Joy, la più giovane delle due venne quasi scossa da un brivido d'imbarazzo. immagino che sia divertente stare qui a fare conversazione con la Altman, ma credo che il suo lavoro chiami. Si muova, non ha nessuno da salvare?
L'infermiera abbassò lo sguardo, accennò qualche breve parola di scuse poi lasciò il corridoio a passo svelto e sguardo imbarazzato. Fu velocissima.
-Le sembra questo il modo di... fece per intervenire l'infermiera Altman, ma Joanna con uno sguardo le cucì la bocca. Non sopportava essere messa in discussione.
-Il paziente come sta?
-Molto meglio, dovrebbe essere cosciente, la Dottoressa Rives gli ha dato degli antidolorifici poco fa perchè era un pò...Irrequeto. Hanno dato a lei il caso Capitano?
-Mhmh, Joanne l'aveva ascoltata distrattamente; ora leggeva la cartella clinica del paziente.
-Dovrete armarvi di pazienza, disse allora la Altman. Joanna dedicò uno sguardo superficiale alla donna e questa continuò.
È un tipo strano, esuberante, a tratti persino irriverente. Il Capitano Rains sorrise, scuotendo il capo.
-Ho sopportato di peggio.
L'infermiera scrollò allora le spalle, raccolse la cartella che Joanna le ripose, poi l'osservò un minuto in silenzio, aspettando forse che muovesse altre direttive. Ma la ragazza si sistemò velocemente la divisa, poi le diede le spalle incamminandosi verso la stanza 18-C.
-Resti al piano. terminò.

Dov'ero rimasta? Ah si, un tizio descritto come un delinquente che viene da Alba -questo è interessante,- entra nella vetreria di questo Locke, umilissimo essere umano che per vivere fonde la sabbia -diciamo così-, si accendere una rissa nel quale è coinvolto Antares che interviene al fine di mediare la discussione. Morale della favola, Antares porta in ospedale Helring con un tribolo nella pancia. Mmh, deve essere stato davvero poco piacevole.
Quando entrò nella stanza, non era sicura di quello che vi avesse potuto trovare; un uomo sedato se l'era sempre immaginato come un uomo semi-morto stonato dai medicinali, ma questo tale, questo Locke Helring, non sembrava affatto uno Zombie lobotomizzato,sebbene avesse subito un intervento abbastanza pesante. E si rassenerò di questo.
Locke Helring? domandò, come di prassi. Sono Joanna Rains, Membro d'Èlite e Capitano di squadra. s'avvicinò al giovane con alcuni passi tranquilli, dedicando a lui un sorriso.
Come si sente?
 
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Melfist
view post Posted on 3/7/2011, 21:23




Locke Helring

Tattoo non aveva mai sentito tanto la mancanza della polvere della strada. Odiava l'ospedale, tutto quel candore inamidato che lo avvolgeva e che gli impediva di assaporare il vento delle vie e dei palazzi in mezzo ai quali, e sopra ai quali, si allenava. Di questo passo non riuscirò mai a partecipare al Doble Roller Drift, no di certo.
Con i sensi offuscati dai farmaci e dalla rabbia della convalescenza forzata da Morjack, quasi come se gli avessero imbottito il cervello di ovatta, passava da stati di catatonia a sbalzi d'ira. Dove diavolo sono?! esclamava di tanto in tanto. Le infermiere accorrevano e lo bloccavano nuovamente, preparando nuove dosi.
Ragazze, non vedete che mi ammazzate... mugolava, prima di scivolare di nuovo nel sonno farmacologico. Da quelò momento in poi aveva scelto di fare attivamente resistenza a quello stupido ospedale. Avrebbe fatto il diavolo a quattro tutti i giorni, avrebbe dato fastidio a quei vecchietti scoccianti che giravano col catetere e che sputavano sentenze a destra e a mancam, e avrebbe cercato una via di fuga appena si fosse sentito meglio. Che diamine, in quel posto non servivano neppure birra!
Era sul punto di iniziare il suo tentativo giornaliero di far saltare i nervi al primario, un uomo di mezza età con i baffetti a spazzolino, senza alzarsi dal letto, quando le due infermiere che chiocciavano sempre nel corridoio furono interrotte da una voce femminile infastidita che trasudava autorità.
Perchè mi sono ficcato in questa storia? pensò sospirando. Antares e quegli imperiosi semidei dell'èlite. Se solo non li avessi incontrati non avrei avuto tutti questi problemi.
Saresti morto comunque ucciso dal nano sadico gli ricordò una vocina petulante nella sua testa. Avresti dovuto pensare prima di rubare quelle formule ad Alba.
Non potevo non rubarle, sono un dono del cielo per il mio lavoro e per la mia passione! si giustificò Locke. Poi, ponendo fine al dissidio interiore, una donna entrò nella sua stanza, presentandosi come un capitano d'èlite.
Come mi sento? le fece il verso. Sono bloccato in uno stupido ospedale senza un goccio di birra e senza potermi allenare per una gara importante, perchè sono stato portato qui dopo che un ccp ha rimodernato il mio intestino dall'interno, e il ccp che mi ha portato qui ha atteso che svenissi per aiutarmi perchè non era sicuro di chi fosse il torto. Ora sei qui per portarmi le sue scuse, dolcezza? Grazie, ma arrivano tardi e non mi interessano più di tanto. Al momento ho solo una voglia matta di andarmene da qui, non importa quanto possa essere grave la mia ferita secondo i medici: sono stato meglio, ma sto bene. O hai qualche motivo per venire qui a sincerarti della mia salute, bellezza? Al momento non mi sento abbastanza in vena di accettare attenzioni da qualcuno. Dì al comando degli èlite che Locke Helring ha chiuso con loro.
 
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Jeyerre
view post Posted on 3/7/2011, 21:56




Joanna Rains

Si sarebbe aspettata molte reazioni e quella che ebbe il ragazzo fu esattamente una di quelle che aveva messo in conto. Sospirò, abbassò il capo e lo ascoltò, facendolo sfogare le sue più che giustificate ire. Nemmeno a lei sarebbe andato a genio l'idea di rimanere chiusa in ospedale per troppo tempo, pertanto lo capiva e non lo fermò nel suo discorso.
E mentre Locke parlava, pensò ad Antares. Che incompentente, pensò distratta, ricordandosi di come prima avesse lasciato che un essere umano venisse ferito e dopo, aspettato che perdesse conoscenza prima di soccorrerlo, naturalmente questo dopo aver persino fatto scappare il sospetto.
Certa gente dovrebbe ripetere gli esami in Accademia e tutte le lezioni attorno, disse a se stessa aspramente, alzando un sopracciglio all'immagine di quel tale che si dipingeva come Eroe d'Èlite.
Oh certo, Eroe delle mie palle.
Jo, Jo, come siamo volgari stamattina.

Quando Locke finì di urlarle contro, Joanne rialzò lo sguardo su di lui, studiandolo qualche attimo prima di parlare. Non sapeva ancora cosa dirgli, e le venne giusto in quel momento in mente che l'improvisazione non era il suo forte; tuttavia, bastava provare. Male che doveva andare l'avrebbe di nuovo mandata elegantemente a fare in culo.
E non le sarebbe piaciuto.
Non vengo qui facendo le veci di nessuno, se Antares vorrà scusarsi dovrà usare la sua faccia per farlo. Piuttosto, vengo qui perchè mi ci hanno mandato i piani alti, indicò il soffitto con un gesto degli occhi, poi riprese, e credimi quando ti dico che piacerebbe più a me che a te prendere una Birra adesso. Oh e scusa per il tu.
Camminò intorno il letto di Locke, avviandosi verso la finestra dalla quale filtrava la luce del meriggio. Sbirciò con fare non curante attraverso le tende, poi dopo un sospiro tornò a parlare, continuando a tenere gli occhi sul giardino dell'ospedale. Era una gran bella struttura quella.
Però sono qui, esattamente come te, con l'ordine preciso non solo di assicurarmi che tu stia bene, ma anche di capirci di più di questa faccenda. E non me ne frega un cazzo se non vuoi collaborare, perchè allora vorrà dire che te la vedrai con i miei superiori e fidati, spostò allora finalmente lo sguardo su Locke, guardandolo spassionatamente. non ti conviene aver a che fare con loro. Rimpiageresti il tribolo nell'intestino.
E tornando su sui passi, si riavvicinò il letto del ragazzo, portandosi a braccia conserte.
Se non ti piace dovrai fartelo piacere, perchè Arcadia -insieme alle altre Colonie- si basa fondamentelmente sull'Èlite e per farla breve, a loro non piace avere gentaglia in giro per la Città che spara triboli alle persone. Quindi, tesoro, collaborerai. Fu coincisa nell'ultima frase, ma la terminò con un sorriso divertito.
 
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Melfist
view post Posted on 3/7/2011, 22:11




Locke Helring

Finalmente iniziate a parlar chiaro disse Locke stirando le labbra a metà fra un ghigno e una smorfia. Anche se non era palestrata, doveva esserci un motivo se aveva il rango di capitano, e decisamente non doveva essere per una sua eventuale capacità di rammendare i calzini delle reclute. Meglio andarci piano con lei finchè non capiva come svignarsela o come trarre vantaggio dalla sua spiacevole situazione. Antares dovrebbe avervi detto tutto, se non sbaglio. Ma se non ve l'ha detto, o non ha capito nulla di quello che ho detto e l'ha eliminato dal suo cervello, o non l'ha ancora messo in un rapporto. O magari fa anche lui il doppio gioco, chissà. Si concesse una risata flebile, appena iniziata e subito interrotta per il gusto di lasciar sospesa nell'aria una piccola bugia in grado di dar grattacapi all'èlite. Non avrebbe parlato delle formule, se gli altri non sapevano. Doveva solo trovare un'idea e del tempo per svilupparla prima di imbastirla davanti al capitano minaccioso.
Facciamo così, capitano, disse calcando le sillabe dell'ultima parola con un tono decisamente non amabile, fammi avere una birra, e magari mi si scioglierà la gola. Una Guinness andrà bene, te l'assicuro. Non sono un palato raffinato ma almeno preferisco non restare a gola asciutta se devo parlare così liberamente di quel che mi è successo.
 
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Jeyerre
view post Posted on 3/7/2011, 22:43




Joanna Rains

Jo alzò un sopracciglio alla richiesta, scuotendo il capo quasi a voler sorridere della situazione. Irriverente lo è di certo, pensò, quando le tornò in mente l'infermiera Altman che l'aveva avvertita fuori dalla stanza, ma non ha a che fare con una crocerossina con molte tette e poco cervello.
Riflettè un paio di attimi guardando i muro dietro il letto, poi sospirò pesantemente, andando a sedersi sulle lenzuola del povero e imprigionato Locke.
Effettivamente, Antares ha parlato. È un coglione ma almeno nei rapporti è preciso. Ha parlato del fatto che tu avessi fra le mani qualcosa d'interessante, qualcosa che con molta probabilità hai rubato agli ingenieri di Alba e che ora qualcuno a sua volta vuole rubare a te. E se sono i Ribelli di Stjarna ad interessarsi alle tue formule, Arcadia e le altre Colonie vorranno sapere cosa i CCP esterni vogliono da te e sopratutto perchè.
Anche se ho seri dubbi sull'ipotesi che chiunque voglia impadronirsi delle forumle di Locke sia un Ribelle di Stjarna. Non è nel loro stile, rubare formule per farne chissà cosa...Mah. Piuttosto ci scatenerebbero contro un orgia di Telecineti.
Si fermò a riflettere una seconda volta su come avrebbe agito con lui questa volta. L'immagine del Capitano cattivo non avrebbe funzionato granchè, non con un tipo irriverente come lui. Ma non avrebbe nemmeno guadagnato niente se si fosse lasciata fottere come una di quelle infermierine sexy.
Posso fare di meglio che procurarti una Guinness, riprese, andando a studiarlo conosco un paio di persone che ti metterebbero apposto senza troppe pretese e altre che ti farebbero uscire di qui facendoti mettere solo un paio di firme. Il ruolo di Capitano, ripetè l'appellativo nello stesso modo nel quale l'aveva fatto lui poco prima, da certi vantaggi interessanti, non solo rogne burocratiche.
E di regola non dovrei perdermi nemmeno in troppe chiacchiere, anzi, dovrei saltare i convenievoli e arrivare al dunque piuttosto che valutare l'opzione di portarti una birra in ospedale che sicuramente non ti farebbero bere con la ferita che ti ritrovi e i coctail di farmaci che ti distruggono il fegato.
Ma siccome è probabile che sia di buon umore oggi, potrei prendere in considerazione l'idea di assecondarti, però ti avverto,
il cerchio sul fondo della sua iride s'illuminò della sua capacità quando con fermezza gli si rivolse ancora non fare lo stronzo con me.
 
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Melfist
view post Posted on 3/7/2011, 23:40




Locke Helring

Che sta pensando di fare questa tizia? pensò Locke, e per la prima volta da quando la sua mente imbottita di farmaci cercava di ordire un piano concreto e logico, vide che probabilmente il suo tentativo di fuggire o fregare qualcuno non sarebbe andato in porto. Doveva decidere bene, ma non era facile ragionare a mente offuscata.
Fammici pensare su disse, stavolta serio. Cinque minuti, non di più. Non ho voglia di dire qualcosa di cui potrei pentirmi in seguito.
Intanto aveva già iniziato ad elucubrare fittamente, per quanto la sua condizione glielo consentiva. Ormai mi conoscono già, probabilmente sono già schedato, e magari hanno anche perquisito casa mia mentre ero qui. Possibile che tutto questo possa portare gli èlite a trovare i file delle formule che ho nascosto nel laboratorio, ma in questo modo non riuscirebbero comunque a decriptarlo. E anche se lo facessero, ho nascosto una pen-drive in uno dei miei ciondoli di vetroresina, quindi posso star sicuro di avere la formula fra le mani per quando avranno finito... ma se per allora avessi passato anni dietro le sbarre non varrebbe la pena. Anche se è il mio sogno non perderò anni di vita a nasconderlo. Tanto meglio fare un patto e posporre la fuga ad un momento più calmo. Meglio lasciar tenere loro il guinzaglio finchè non lasceranno andare la presa. Allora scapperò, o magari mi lasceranno andare loro. Per ora, meglio fare il bravo cagnolino.
Una volta finito di calcolare tutte le incognite, si rivolse alla donna che aveva davanti. Si sentiva abbastanza bene da poterla guardare negli occhi cerchiati senza farsi intimorire dal suo semplice cerchio sull'iride.
E sia, disse sollevandosi a sedere sul letto con una smorfia di dolore. Se puoi farmi uscire alla svelta di qui ti dirò quel che so, basta che una volta finita questa storia io possa andarmene in giro libero e pulito. Se poi mi potessi anche lasciare usare i laboratori dell'èlite, sarebbe il massimo. Quelle formule che ho rubato ad Alba sono incomplete e voglio migliorarle, non per compenso nè per patriottismo: fatti bastare questo, non rompere il cazzo quando ho da lavorare e andremo d'accordo, e potrei persino darti una mano nelle indagini... non mi piace che chi ha mandato quello stronzo alto due mele e poco più a farmi a fette la pancia non goda dello stesso trattamento. Siamo d'accordo, Capitano Rains? Riferisci la mia proposta ai tuoi fantomatici supercapi èlite e fammi sapere.
La congedò con un gesto sbrigativo della mano, quasi volesse essere lasciato davvero a dormire, anzichè a irritare fino all'isteria tutto l'ospedale con le sue lamentele. Però a metà del suo movimento congelò il suo sguardo sulla ccp. Ah, già, dimenticavo. disse. Vorrei ancora la mia birra, se non ti dispiace. Terminò la frase in un ghigno giocoso. Altrimenti non se ne fa nulla.
 
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Jeyerre
view post Posted on 4/7/2011, 15:40




Joanna Rains

Lo ascoltò in silenzio nella sua richiesta, e aspettò che rimuginasse sul da fare; sicuramente doveva essere un tipo molto più riflessivo di quello che dava a vedere. Se non altro, molto meno stupido.
Dopo tutto, si disse Joanne, distogliendo lo sguardo e posandolo sulla finestra, socchiudendo di poco gli occhi. se è riuscito a rubare formule da Alba, sicuramente non si tratta di uno sprovveduto. Sa quel che fa, sa come trattare con le persone per ottenere ciò che vuole e il fatto che patteggi con me lo dimostra.
Lo guardò allora con la coda dell'occhio, per poterlo tenere d'occhio. Di certo, non lascierà che i suoi scheletri nell'armadio vengano fuori e sinceramente io sono l'ultima persona che ha intenzione di aprire le sue ante. I suoi affari mi interessano relativamente poco, almeno quelli privati che non riguardo la Colonia.
Poi lui parlò e Joanne non si stupì di quel discorso; sospirò e a sua volta prese a pensare alla prossima mossa.
I laboratori del Distretto se li scorda, si disse in un primo momento, poi si accorse che se forse avrebbero potuto tenerlo meglio d'occhio li dentro.
Non perchè nutrissero un reale interesse nelle sue faccende o nelle sue formule rubate, quanto per la sua incolumità che rischiava grosso con un CCP esterno in giro per Arcadia.
Ma forse questo, Locke non l'aveva capito.
Libero e pulito? Joanne non fu del tutto sicura di aver compreso cosa intedesse esattamente Probabilmente alla sua fedina penale, avrà avuto qualche problema in passato, ma perchè tutta questa voglia di spezzare i cordoni?
Progetta qualcosa di più grande sotto, non vuole recidere niente, vuole avere campo libero per poter fare i comodi suoi dove e quando decide lui.

Sembra assurdo che tu ti senta in grado di avanzare addirittura risposte, quando è per il tuo culo che l'Èlite si sta muovendo. rise, alzandosi dal letto e muovendo qualche passo per la stanza; raccolse da un tavolino i documenti con i quali era entrata in stanza e li mise sotto braccio, rivolgendogli dopo attenzione.
Aspettati di uscire di qui per le 15.00, ma sta attento e vedi di non strafare o rischi che ti si riapra la ferita. Verrò a prenderti io per portarti in Distretto, ammesso che la tua proposta venga accolta. In ogni caso, parleremo dei dettagli in seguito, non voglio costruire Castellì lì dove non c'è terra. Ah, si fermò improvvsamente prima di lasciare la stanza del ragazzo, e voltandosi a guardarlo con in volto un risolo concluse avrai la tua Birra, ma fuori di qui.
 
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Melfist
view post Posted on 5/7/2011, 16:48




Si chiude qui, continuiamo in Le Strade
 
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Jeyerre
view post Posted on 11/7/2011, 14:17




Riapro.

Joanna Rains.

Cominciava a odiare il fare di Locke, così menefreghista, indifferente alle regole, al suo stato di salute. Non sapeva quante volte durante la gornata gli avessero ripetuto che doveva stare buono, doveva curarsi delle sue ferite, che l'operazione era stata pesante e che l'organismo poteva risentire degli sforzi. Ma lui era sordo cazzo, sembrava che tutto entrasse da un orecchio ed uscisse dall'altro, l'unica cosa veramente improtante era il suo progetto.
L'armor Locke. Sembrava una vera figata.
Ma Joanne era dell'opinione che sarebbe stato meglio se non fosse finito all'ospedale pur di completare quell'assurda cosa. Non le che non le piacesse, anzi; il progetto era davvero ammirevole, tutti gli ingenieri del progetto erano rimasti alquanto colpiti dalla cosa ed ora cercavano di studiarla al fine di capirne qualcosa di più, assieme alle formule fornitegli da Locke. I patti erano chiari certo, non avrebbero copiato il brevetto dell'armatura, solo studiato. La Dottoressa Rives si sarebbe accertata che il prototipo di Locke non venisse toccato o copiato in nessuna maniera.
E mentre gli altri erano tutti occupati a capirci di più del genio di Locke, Joanne era seduta su di una poltrona nella stanza d'ospedale di Locke, sempre quella, la 18-C.
Per fortuna non gli era successo niente di grave, le ferite dell'operazione non erano state compromesse, solo l'organismo ne aveva passate troppe in quelle ventiquattrore e aveva ceduto. Lavorare senza sosta poi, non l'aveva aiutato.
Si diede della stupida per aver lasciato che non avesse finito il suo periodo di convalescenza all'interno della struttura, perchè l'aveva assecondato. Poi ripensò al fatto che non avrebbe potuto fare di nuovo granchè, dal momento che quel testardo l'aveva messe alle strette.
Lui e la sua fottutissima birra.
Ed ora era sera. Al di fuori della finestra della camera di Locke, le luci della Colonia raccontavano a Joanne della vita che scorreva anche di notte nella metropoli. Non si fermava un attimo, ad ogni lampadina che si spegneva, un altra veniva accesa e così via.
Locke poi si svegliò; doveva essere un pò rincoglionito, ma non le era stato somministrato nessun tipo di farmaco o sedativo. Solo soluzioni saline per idratarlo e vari analgesici per non fargli sentire i vari.
Sei un coglione, esordì, rivolgendogli un occhiata severa. Infondo però, era solletava che si fosse svegliato, quel cretino.
 
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Melfist
view post Posted on 12/7/2011, 21:05




Locke Helring

Lo so, disse Locke. Almeno però sono un coglione con un'armatura di vetro. A proposito, dove'è? Che ne avete fatto? Sappi che l'ho progettata su misura, quindi se i vostri scienziati provassero a metterla, rimarrebbero incastrati. Ma siccome siete stati così gentili, sarò abbastanza fiducioso da pensare che abbiato solo guardato quella meraviglia da lontano, come bambini al museo di storia naturale davanti al t-rex., tossì, ancora stanco. Dopo ore di lavoro ininterrotto era crollato e si era risvegliato nella stessa stanza dov'era rimasto da quando Morjack l'aveva ferito. Per un attimo aveva temuto che da allora non fosse accaduto nulla, che tutto fosse stato solo un grande, patetico sogno. La voce di Joanna lo riportò alla cruda e meravigliosa realtà: era tutto vero, lui era esausto come non mai e aveva davvero creato l'Armor Locke. Beh, Capitano Rains, come mai ancora qui? chiese. Ah, già, dobbiamo prendere a pugni i cattivi. eh, intanto che hanno detto Morjack e l'altro tizio che abbiamo fatto nero? Hanno parlato?
 
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Jeyerre
view post Posted on 15/7/2011, 11:12




Joanna Rains

Scosse il capo sentendolo parlare; era assurdo, nonostante si fosse ridotto di nuovo male, era ancora in vena di scherzare o fare battute ad alto contenuto di sarcasmo. Non sapeva se dovesse odiare quell'attegiamento o ammirrarlo. Era certo che comunque, non sarebbe andato molto lontano se avesse continuato a massacrarsi.
Tuttavia, sospirò e gli rispose.
Morjack non dice una parola, fu atona, lo sguardo si era postato sullo sfondo della camera. mentre l'altro ancora non si è ripreso. Sembra pazzesco, ma credo di averlo ridotto più male di quello che mi aspettavo. Quando si è svegliato ancora non ci vedeva, lamentava ancora un fastidio agli occhi così tale che hanno dovuto mandarlo di unovo a nanna per non sentirlo. Ci vorrà un pò.
Accennò poi qualche passo per la stanza con fare pensieroso. Le braccia strette conserte erano un chiaro segno di nervosismo, o forse solo preoccupazione.
La tua armatura non è stata toccata, come da patto. Studiata si, certo. Ammirata, se vogliamo dire così. Ma nessuno ci ha messo le mani, quindi quando sarai in grado di rimetterti in piedi senza svenire dopo un paio d'ore potrai tornare a palpare la tua creatura. Ma per ora, resti inchiodato qui a farti la tua cazzo di convalescenza e se te lo stai chiedendo, si questo è un ordine.
QUindi adesso basta stronzate Locke, datti una calmata. L'armatura è al sicuro così come la formula, tu sei al sicuro. Morjack non ti darà fastidio finchè lo tratteniamo noi, quindi amen. Non hai niente di cui preoccuparti e farai meglio ad ascoltarmi una volta tanto se non vuoi che le infermiere ti anestetizzino fino a quando non sarai completamente guarito.
 
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Melfist
view post Posted on 17/7/2011, 18:33




Locke Helring

Nonostante i farmaci, Tattoo riusciva a rendersi conto di aver fatto qualche cazzata, ma fortunatamente la morfina e il pensiero che la sua armatura e i suoi progetti fossero al sicuro gli impedivano di sentirsi in colpa. Sorrise alla nervosa ragazza seduta ad un capo del letto a braccia conserte. Starò calmo... per ora. disse. Effettivamente ho voluto strafare, ma non me ne pento. Ho realizzato un sogno e sarà bello provare a usare quell'armatura... vide Joanna scoccargli un aria del tipo "non ti muoverai da qui finchè non sarai guarito, pezzo di merda" ...quando sarò guarito, aggiunse precipitosamente.
Sbadigliò, non molto in forze, e cercò di mettere meglio a fuoco la città fuori dalle finestre. Tutto riluceva delle luci della notte, come un festoso nido di umani e ccp che vivevano insieme. Toccante che io stia qui invece di avere affianco la ccp che vorrei con me, pensò ricordandosi di Trish. Aveva saputo del suo secondo ricovero? Sperò di no, non voleva che lo vedesse così.
Ehi, capitano, come mai così nervosa? disse cercando di non pensare a Trish e a cosa sarebbe successo se l'avesse visto, sfinito, in una stanza d'ospedale. In fondo ho solo avuto un crollo da superlavoro. Non dovresti preoccuparti più di tanto. Cerca di pensare positivo. Io ci riesco particolarmente bene grazie alla morfina... Dio benedica la morfina, cazzo. Rise, rise quasi fino a strozzarsi, poi si calmò e stette lì, ad aspettare la risposta del ccp.
 
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12 replies since 27/6/2011, 20:10   334 views
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