Highway

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Jeyerre
view post Posted on 8/6/2011, 15:40




Arizona Lù Noreen

Più andavano a Nord, più il vento fra che andava incontro ai due si faceva freddo, ma non fastidioso.
Per fortuna, la stagione primaverile riscaldava abbastanza l'aria e la brezza quindi era rilassante la brezza che sbatteva sulla pelle e fra i capelli, sopratutto durante un lungo viaggio.
Avrebbero dovuto viaggiare ancora per qualche giorno prima di arrivare a Stjarna, e nonostante avessero una certa fretta, avevano deciso che non potevano trascurare le pause durante il viaggio, anche perchè, tutti quei kilometri in moto, potevano essere una vera tortura anche per Arizona.
C'erano momenti nei quali si potevano sentire i muscoli delle braccia arrendersi al peso del mezzo per tutte le ore che avevano percorso senza una sosta, per poi arrivare alla sera con i crampi e tutto il corpo indolenzito.
No, non era esattamente l'ideale per un viaggio se si voleva arrivare interi a destinazione.
Ed era per questo motivo che avevano deciso di fermarsi quella notte; dodici ore ininterrotte di guida, erano massacranti per chiunque. E poi dovevano almeno mangiare qualcosa.
Erano partiti la mattina presto, carichi di energie, sotto gli sguardi preoccupati -o minatori?- della madre di Ethan che l'aveva pregato di non cacciarsi nuovamente nei guai, non per inseguire un altra Chimera.
Il ragazzo si era dovuto inventare una gran bella scusa per potersi mettere di nuovo sulla strada, perchè i genitori non erano convinti a lasciarlo andare.
"Lo stai facendo per quella?" aveva sentito dire alla mamma di Ethan, Arizona. "No perchè non credo che ne valga la pena Ethan.
Diretta e coincisa. Che simpatica donnina.
Ma nonostante al pensiero lei storcesse il naso, poteva comprendere l'effettiva preoccupazione dei due nei confronti del figlio che per l'ennessima volta, andava in territori pericolosi, territori di guerra. Perciò non aveva messo parola a riguardo, solo si era sentita leggermente infastidita.
Chissenefrega, pensò diretta, durante un momento. tanto comunque dodici ore dopo siamo qui.

Quando Lucy si fermò e Arizona si tolse il casco, un vecchio motel semi abbandonato era poco distante da loro. Era lo stesso nel quale si era fermata lei qualche giorno prima, l'aveva trovato sicuro e tranquillo, sarebbe stato bene prenderlo in considerazione anche per il ritorno. Scese dalla moto, andando a togliere gli occhiali da sole, e guadandosi intorno alla ricerca del compagno di viaggio.
Aspettò che lui la raggiungesse e quando spense il suo mezzo, diede un occhiata all'orologio. Le sette, presto il sole -nemmeno troppo, intorno le otto e mezza forse- sarebbe tramontato, come suggeriva la luce che colorava d'aranciastro il cielo. E allora alzò lo sguardo lungo il parcheggio per assicurarsi che fossero soli, o che almeno ci fosse il mezzo di una persona che aveva conosciuto lì, un ragazzo che insieme alla fidanzata vivevano in quel motel abbandonato da un paio d'anni; vi si trovavano bene dicevano. Era un posto tranquillo e si teneva ancora ben in piedi con poche cure. Effettivamente, Arizona aveva potuto constatare che al confronto con altri luoghi, quel motel non era poi così messo male, al contrario. E il fatto che ci pensasse qualcuno a prendersene cura, aiutava la struttura che poteva avere almeno trent'anni.
Nessuna tecnologia in particolare apparte i cavi delle antenne e quelli del telefono. L'elettricità c'era, l'aqua anche, ma la ragazza aveva scoperto che i ripetitori dei segnali radio in zona erano stati fatti saltare, quindi niente tv. Non che le importasse più di tanto la cosa.
Ma il pickup dei due ragazzi non era nel parcheggio e la reception ad una prima occhiata le risultò chiusa da una catena. Si chiese subito se fosse successo qualcosa o se invece i due erano solo usciti per andare a fare delle cose lontano per un paio di giorni. C'era il lucchetto, sarebbero tornati allora.
Per un attimo pensò a come si sarebbero potuti procurare una chiave per una stanza, poi le venne in mente che grazie alla sua capacità non avrebbero avuto bisogno di sfondare la porta per poter riposare in una stanza; le sarebbe bastato giocare con la serratura piuttosto.
Allora, come va? chiese dopo al ragazzo, portando a mano la propria moto sin ad una ringhiera, alla quale l'assicurò con una catena dalla grossa stazza.
Non è il massimo della sicurezza, ma è sempre meglio di niente.
Attacca Novalee qui, dovessero toccarne una le sentirò entrambe. osservò distratta, lanciando uno sguardo alla stazione di servizio messa a disposizione nel motel stesso.
Domani mattina facciamo il pieno e ripartiamo. Questo è un buon punto strategico per riposare e rimettere in sesto i mezzi.

Signori, questo è il titolo meno originale del mondo.
 
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