Vetreria Helring, La casa di Locke

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Melfist
view post Posted on 10/5/2011, 19:38




Locke Helring

L'edificio, all'esterno, non era poi granchè. La facciata principale sembrava un muro grigio come tutti gli altri, imbrattato dai graffiti e con una saracinesca di dimensioni non troppo grandi: per i carichi pesanti c'era la rimessa sul retro. Sopra l'entrata campeggiava una scritta al neon che lampeggiava, bluastra, nella notte: "Vetreria Helring - Cristalleria, vetri da lavoro e opere artigianali".
Locke non sprecò tempo ad entrare da lì. Aveva abbassato la saracinesca prima delle sei, prima di uscire per esercitarsi. E allora era successo il fattaccio: l'incontro con il misterioso ccp che si teletrasportava e che voleva a tutti i costi la sua stramaledetta formula segreta; l'incontro fortuito con l'èlite Antares; e l'acquisto delle sue prime armi.
Bloccò le ruote e procedette a passo felpato, per quanto l'attrezzatura che aveva con sè lo permetteva. Erano le nove meno un quarto. Si avvicinò alla rimessa sul retro, e sbirciò all'intetrno dallo spiraglio della lamiera scorrevole che chiudeva l'accesso. Dentro le luci erano spente, ma con le poche finestre dalle grandi vetrate, in alto, a gettare luce sui vetri in lavorazione, la luce era assicurata. Uno spettro di luci iridescente illuminava l'area con un che di fiabesco, nonostante la sporcizia fin troppo fuori dal favolistico, che regnava sovrana nel magazzino.
Cerca qualcosa, signor Helring? disse una voce al di fuori dell'edificio, a pochi metri da lui. L'infame ghigno del ccp tarchiato lo accolse mentre si girava. In mano, il tizio aveva un paio di triboli, piccoli oggetti chiodati per rallentare e ferire le persone gettandogliele ai piedi. Decisamente non era venuto per ordinare un lampadario.
 
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Bad_Weather
view post Posted on 10/5/2011, 21:51




Antares Gambaoi
Non era ancora giunto al luogo che aveva detto Tattoo, a causa della sfuriata della cameriera. Era stato pure costretto a pagarle almeno le consumazioni, per farla stare zitta. Aveva avuto la tentazione di lasciarlo ai suoi guai, tuttavia stava era già oltre metà strada a passo svelto e non ne valeva la pena di tornare indietro. Era facile intuire che c'erano guai all'orizzonte, e per quanto dei progetti per delle finestre rubati fossero una faccenda di poco conto, c'era la possibilità che ci fosse sotto qualcosa di più grosso. *I ccp sono troppo intelligenti per fare comunella con i ribelli qui dentro la colonia. E nemmeno uno come Tattoo è abbastanza stupido da farlo. Meglio intervenire comunque, pro l'ordine pubblico.* Era quasi arrivato, ma invece di puntare direttamente al luogo dell'incontro imboccò una traversa poco illuminata. Nella sua testa sentiva già il campo emesso dal neon. Concentrandosi riuscì a leggere... *Vetreria Helring. È qui. Due presenze? O tre? Forse solo due, se una è un ccp abbastanza forte. Maledizione, per raggiungerli dovrò fare una piccola infrazione al regolamento.* Si avvicinò a una finestra al piano terra del grosso edificio che lo separava dal luogo dell'incontro e il cappotto di pelle. Lo girò attorno al suo avambraccio destro, e dopo aver controllato che non ci fossero occhi indiscreti allungò un diretto verso il vetro, che andò in mille pezzi. *Anche se ho un braccio di metallo, non è bello presentarsi con una mano irta di schegge di vetro.* Tornò quindi a infilarsi il mantello, e si introdusse di soppiatto all'interno.
 
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´Vicky
view post Posted on 4/6/2011, 15:11




Gus Morjack

Dannazione. Non mi aspettavo di ritrovarmi Antares tra i piedi. Pensò allontanandosi in fretta dal luogo dell'incontro. Tuttavia non credo mi abbia riconosciuto. Poco male, di sicuro quell'imbecille non lo avrà coinvolto nella faccenda, non gli converrebbe raccontagli di essere un ladro. Si teletrasportò in un luogo sicuro, dove riflettere sul da farsi. Non c'è tempo da perdere, devo avere quella formula e so per certo quale sarà la prossima mossa di Helring. Lo anticiperò e poi lo toglierò di mezzo. Lo avrebbe aspettato nella vetreria. Sapeva che era inutile frugare in giro, era quasi certo che Helring portava con se il documento con la formula. Tuttavia non ebbe molto tempo da dedicare alla ricerca, perchè Helring si trovava già nell'edificio e non si era accorto della sua presenza. Decise di richiamare la sua attenzione, poi si dissolse e ricomparve alle sue spalle.
Helring, Helring, Helring...Per quanto tempo credi di potermi ancora sfuggire?Sai, in genere mi definiscono un tipo troppo aggressivo, brutale, ma con te ho cercato di essere più gentile, di farti ragionare. Non sono famoso per la mia pazienza, lo sai. Non ti conviene farmi incazzare, perciò consegnami la formula e potrei anche lasciarti andare vivo. Storpio, ma vivo.
 
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Melfist
view post Posted on 5/6/2011, 21:22




Locke Helring

La mano di Tattoo era già corsa alle pistole, ma avrebbe dovuto fare un po' di pratica con la sicura. Non era così facile come nei film d'azione. Senza fossilizzarsi troppo a levare la sicura da entrambe le pistole, riportò lo sguardo sul suo avversario e vide che con un ampio gesto della mano aveva sparso ovunque i triboli, gettandoli su qualsiasi area del pavimento davanti a Locke.
Non mi metterai in trappola, bastardo soffiò come un gatto, indietreggiando con le pistole puntate, ma senza riuscire ad entrare nella rimessa a causa della saracinesca mezza chiusa. Il tempo di girare metà del corpo per aprirla con una spallata e un calcio, e il suo avversario gli fu addosso, apparendogli davanti in uno sbuffo evanescente.
L'hai voluto tu disse, e un dolore fiammante gli esplose nell'addome. Non dall'esterno, ma dall'interno, sbocciando come una sensazione di estraneità. Il bastardo gli aveva inserito un tribolo in corpo! Imprecò e tossì insieme insulti e sangue, e già che c'era, prima che se ne dimenticasse e svenisse per il dolore, aprì finalmente il fuoco. Peccato che Morjack si fosse già volatilizzato, ricomparendo dietro di lui, all'interno della rimessa appena aperta. Gli afferrò il collo da dietro con una mano e tirò fuori un altro tribolo.
Non te n'è bastato uno? chiese con un sorriso malevolo, ma qualcosa dietro di lui emerse dalle ombre del negozio. Qualcosa di alto, muscoloso e decisamente pericoloso. Quando si fu reso conto della minaccia incombente, era troppo tardi. Qualunque cosa volesse fargli, Antares Gambaoi lo aveva a portata di tiro, di pugno e di qualsiasi altra cosa volesse.
 
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Bad_Weather
view post Posted on 6/6/2011, 20:14




ma lol! sarei dovuto arrivare dalla parte opposta! xD


Antares Gambaoi
"Chi abbiamo qui? Non è bello punzecchiare la gente in codesto modo. E non è saggio fare battute beffarde invece di guardarsi alle spalle." disse Antares posando la mano destra sulla testa di Morjack. Quel tipo si era divertito così tanto con i triboli che non aveva nemmeno sentito i suoi passi. *Evidente che non vede nel buio, è molto veloce e sa spostarsi molto velocemente. Se si tratta solo di velocità, non può sfuggirmi. Se riesce a scomparire e ricomparire letteralmente, arriverà dietro di me. Prevedibile, o si sta facendo sottovalutare?* Dietro il nanetto, Antares torreggiava come un faro. E la sua mano stretta attorno alla sua testa sembrava pronta a fargliela esplodere come una noce di cocco. Con l'altra mano teneva puntata una delle sue pistole dietro il collo del tizio. Voleva dagli una possibilità, forse sarebbe stato abbastanza intelligente da ravvedersi. "Ti conviene pensare a quello che vuoi fare. Ti consiglio di non perdere la testa, sai com'è, cercando di scappare. Vorrei farti giusto qualche domanda. Bada bene che non sto dalla parte di un teppista qualsiasi, e se tu fossi un ricco industriale la cui industria è stata saccheggiata e derubata da lui potrei anche voltarmi e andarmene. Che cosa ti spinge a dargli la caccia?" A un braccio di distanza, i suoi pensieri erano un libro aperto. Come tante piccole lucine di Natale. Se provava a inventare una balla, si accendeva una lucetta. Se stava per attivare qualche capacità, avrebbe fatto un bel lampo. Se cercava di muoversi, si illuminava una diretta agli arti. *I pensieri sono troppo veloci per anticiparli... però se farà la mossa sbagliata farò in tempo a far partire un colpo. E poi vedremo.*
 
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Melfist
view post Posted on 11/6/2011, 10:43




Evvabbè, continuo io a fare il Master.

Gus Morjack
Morjack non pensava che potesse finire così. Eppure non aveva sentito arrivare nessuno, figuriamoci un colosso come Antares! E invece eccolo lì, in trappola. Non era affatto sicuro di riuscire a dissolversi nell'aria come al solito, soprattutto in una condizione di stallo come questa. Antares era nella posizione adatta a far di lui quello che voleva.
Dunque, era tempo di cavarsela con le parole. Sono stato mandato dalle autorità di Alba per infiltrarmi nel sottobosco criminale di Arcadia e trovare il ladro industriale che ha rubato le formule! esclamò, subito coperto dalle doloranti grida d'indignazione di Helring. Questo ladro mi è sfuggito diverse volte e ho ricevuto l'ordine di usare forza letale contro di lui! Mi lasci andare...
Sì, così svanirà di nuovo e piazzerà anche a te un tribolo in corpo! sbottò Locke, ma Morjack aveva ancora la mano sul suo collo e una lieve pressione bastò a smorzare l'atteggiamento aggressivo del teppista. Mi creda, signor Gambaoi, io sono assolutamente nel giusto! supplicò. Non interferisca oltre!
Si accorse solo troppo tardi di aver chiamato Antares per cognome, anche se l'altro non l'aveva riconosciuto. Come poteva, d'altronde, dopo tutti gli anni in cui io, rimasto nell'ombra venivo rifiutato dall'Accademia mentre lui eccelleva?
Ormai era troppo tardi per fare marcia indietro. Antares l'avrebbe riconosciuto, la sua menzogna cadeva a pezzi come una torre senza fondamenta. Gus non aveva mai creduto molto in qualche dio, ma pregò rapidamente che non fosse arrivata la sua ora.
 
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Bad_Weather
view post Posted on 17/6/2011, 22:33




Antares Gambaoi
Mentre Gus parlava, Antares non smise di fissarlo intensamente neanche per un millisecondo. Lo punzecchiò leggermente con la canna della sua arma, spingendolo ad avanzare. Voleva tenere d'occhio entrambi, lo fece fermare a un braccio di distanza da Locke. "Non mi stupisce che questo tipo sia un ladro, sebbene non condivido questi metodi. Mi stupisce molto di più la confidenza che c'è tra noi. Non mi pare di essermi presentato, eppure mi conosci già. Senza nemmeno guardarmi in faccia? direi che ci siamo già incontrati, che ne dici di spiegarmi pure questo dettaglio? Cerca di capirmi se non allento la presa, ma a differenza del ladruncolo qui disteso potresti scappare fin troppo velocemente."
 
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Melfist
view post Posted on 17/6/2011, 23:07




Gus Morjack

Non prendertela, Antares disse Gus, facendosi piccolo. Sono Morjack, uno dei CCP di un anno più grande di te al corso dell'Accademia che tu frequentavi così brillantemente... e in cui io sono stato rifiutato. Troppa aggressività, dicevano. Pochi freni etici e morali. Volevo solo fare i soldi e campar bene, non è una cosa normale in questo mondo schifoso? Mi hanno commissionato un lavoro e l'ho subappaltato a questo ladruncolo da quattro soldi, che ha fatto il lavoro senza troppe storie, ma a un certo punto ha fatto retromarcia e non m iha più voluto dare le formule dei vetri di Alba. Che cosa dovevo fare secondo te? Fare spallucce e tanti saluti? Proprio no. Sbattilo in cella, Antares, ma fa in fretta: perchè nonostante io sia un CCP che svanisce nell'aria con quello che porta, anche lui non è così indifeso come sembra.
Sperò che la seconda balla avesse effetto, e fissò lo stupefatto e ferito Helring con aria di inquietudine. Guarda, gli ho piantato un tribolo in corpo e non è morto! Secondo me nasconde qualcosa... Stai attento, anche se non è nel mio interesse.
 
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Bad_Weather
view post Posted on 21/6/2011, 21:27




Antares Gambaoi
Antares rifletté sul da farsi. "Molto bene. Prima di lasciarti andare però voglio sentire che ha da dire il teppistello. Cerca di capirmi, non voglio rischiare di fare una scelta affrettata." Vedeva bene che Gus era abile con le parole ma imprudente. Si era fatto sfuggire un dettaglio importante poco prima, e ora aveva rivelato di essere un criminale pure lui. *Un po' strano ammetterlo senza fare storie, ma almeno è la verità... pensò. Purtroppo non poteva distrarsi da fissarlo, ma Tattoo non era tipo da raccontare frottole troppo elaborate ora che Gus lo aveva provocato a dovere. Le teste calde sono fatte così.
 
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Melfist
view post Posted on 22/6/2011, 19:29




Locke Helring

Stai anche a sentire quel nano bastardo? disse Tattoo digrignando i denti mentre il sangue colava dalle sue labbra. Non riuscendo a rialzarsi del tutto, si puntellò sui gomiti e guardò dal basso Antares. Già, sono un super CCP immortale che guarda caso sta morendo dissanguato... ma non capisci che ti sta prendendo in giro? Appena ti volti, puf! Scomparirà e magari i triboli a te li piazzerà un po' più in basso... A costo di avere quel bastardo rinchiuso da qualche parte, o morto, per quello che mi riguarda, puoi anche portarmi in ospedale dopo e farmi fare tutte le cazzo di analisi che vuoi. E ora se non ti dispiace... arrrrgh! terminò la frase in un gorgoghlio disperato, sputando un altro grumo di sangue. Ho bisogno di una stramaledetta ambulanza, disse, e svenne.
 
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Bad_Weather
view post Posted on 25/6/2011, 00:11




Antares Gambaoi
"Devo dire che le sue possbilità di fuga sono molto ridotte, da svenuto. Farò venire un'ambulanza a prenderlo. Tu invece.... puoi andare! Ti farò avere la roba che ti ha rubato, dimmi dove portartela." disse a Gus lasciandogli andare la testa. Lui era già convinto di averla scampata, pronto a svignarsela. Prima che potesse girarsi per rispondere a Antares, gli arrivò una poderosa botta dal calcio della pistola che fino a mezzo secondo prima lo teneva sotto tiro. *La vittoria è il momento in cui perfino il più scaltro abbassa la guardia. Impara, la prossima volta, e sarai un avversario più temibile.* si caricò il piccolo ccp in spalla, e trascinò Tattoo sulla strada. Li distese fianco a fianco e si sedette su un barile appoggiato a un muro un metro più indietro, aspettando un'ambulanza e un cellulare. *Se riescono a mettere Morjack in una cella speciale prima che si risvegli, si farà una bella vacanza al fresco. Ma anche se riesce a scappare avrà parecchio su cui riflettere...*
 
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Melfist
view post Posted on 25/6/2011, 19:13




Si può chiudere, dunque. :D
 
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Melfist
view post Posted on 8/7/2011, 09:10




Riaperta:

Locke Helring

L'ultima volta che era stato a casa sua, Locke si era imbattuto in un sicario mandato a recuperare la formula. Sperò che fosse tutto pacifico, stavolta. Odiava le violazioni del SUO domicilio.
Prese le chiavi e aprì la porta dell'appartamento sul retro del negozio, guardando all'interno con cautela. Molti dei mobili erano stati aperti e svuotati, in una perquisizione molto sommaria.
Siete venuti a fare una perquisizione? chiese sottovoce, stizzito. Joanna negò con un cenno del capo.
Allora non si sono rassegnati ad avere la formula, pensò Locke. Armò le due pistole e si acquattò, pronto a scattare o a buttarsi a terra. Sentiva già i rumori di qualcuno all'interno, probabilmente in cucina.
Idioti, pensò. Dove credete di trovare le formule? Nel frigorifero?
C'era una cosa che gli intrusi sapevano, però. La presenza del padrone di casa. Non appena Locke fece un passo dentro, da dietro un angolo emerse un uomo vestito di nero con un passamontagna. Aveva una mitragliatrice leggera e non perse tempo: aprì il fuoco in un ventaglio di proiettili, che prontamente Locke e il Capitano Rains schivarono, vista la pessima mira del tiratore. Aveva tirato tropo alto.
Finalmente posso usare queste, ghignò Locke, e fece fuoco ripetutamente con le pistole. I proiettili rombarono conficcandosi nel petto dell'uomo, colpendolo duramente e facendolo accasciare contro la parete, Il suo sangue macchiò la parete e il pavimento sotto di essa.
Il secondo intruso era meno stupido. Dall'angolo emerse solo una pistola che iniziò a fare fuoco alla cieca, una lunga serie di spari che sembrava non avere fine.
Quanti proiettili ha in quel cazzo di caricatore? sbottò Locke nascondendosi dietro un mobile, in cerca di copertura. Capitano, non stare con le mani in mano!
 
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Jeyerre
view post Posted on 8/7/2011, 12:00




Joanna Rains

Quando Locke aprì la porta, s'intuì subito una strana aria dentro il suo appartamento; le bastò un occhiata per capire che doveva essere successo qualcosa li dentro, che c'era qualcuno. E la domanda di Locke, confermò la sua ipotesi. Perchè per quando potesse sembrare un tipo insolito, Locke non sembrava esattamente il genere di persona da tenere la casa in quello stato. E non si trattava di semplice disordine, li dentro era passato un uragano.
O forse due.
Negò con il capo quando lui le chiese se qualcuno dal Distretto fosse andato a far visita e allora mise mani alla propria fondina, aprendola con un gesto quasi automatico. Ma non Locke non ebbe tempo di mettere un piede in casa che subito gli indesiderati ospiti avevano deciso di dare loro il benvenuto con una simpatica pioggia di proiettili. Sia lei che il ragazzo schivarono abilmente l'attacco e Joanna fu pronta nel tirare fuori l'arma mentre si nascondeva dietro il battente della porta d'ingresso.
Questo si che è un gran bel modo di salutare il padrone di casa, pensò, mentre in qualche attimo cercava di racimolare abbastanza idee per metterli alle strette e sperare di prenderli almeno vivi.
E visto che Locke aveva già prvveduto a farne fuori uno,
e con che mira!
Joanna si vide costretta a temporeggiare un attimo in più, per mettere a terra un modo alternativo per pescare il secondo ospite. Udì Locke urlarle qualcosa, e nel frattempo indossò degli occhiali da sole che nascosero le iridi che brilavano dei loro cerchi. Mise mano alla giberna che teneva dall'latra parte della cintura e ne uscì fuori un paio di granate illuminanti.
Si guardò intorno, la luce che aveva a disposizione poteva bastarle ma non poteva esserne sicura, dopo tutto c'erano soltanto i lampioni a darle manforte. Pensò allora alle sue torcie, nel caso le cose si sarebbero messe al peggio, ma sperò che quello che aveva in mente potesse bastare.
Fammi un favore Locke, disse, attivando le granate che aveva per le mani. Due dovevano bastare a illuminare a giorno l'intera palazzina, e pensò che in quelle condizioni d'oscurità, il tale ospite doveva avere necessariamente gli occhi ben aperti per potersi orientare.
O un visore notturno. In tal caso ancora meglio.
E con un pò di fortuna, non l'avrebbe solo stordito, ma anche accecato temporaneamente, un lasso di tempo indefinito certo, ma che superava sicuramente le paia di ore.
tieni gli occhi ben chiusi. concluse, lanciando le due perle che aveva in mano all'interno dell'appartamento, di presiso lì da dove aveva visto la mano uscire armata di pistola. E tornò a riparsi dietro una parete, nascosta da un angolo, quando poi le granate esplosero, illuminando -di una luce troppo intensa per essere sopportata dall'occhio nudo- l'intero appartamento. E non solo. Il flash si riflettè in entrambi i vicoli, percorrendo le pareti fino il terzo piano.
E quando questo scomparve, si sporse verso l'interruttore dell'appartamento, accendendo le luce nella stanza. Lanciò uno sguardo a Locke dietro il mobile, si assicurò che stesse bene con un occhiata, poisi mosse con cautela a cercare il sicario dietro l'angolo, tenedo la pistola armata ben in vista e pronta. E dopo aver scavalcato il morto che aveva fatto Locke, vide l'uomo sulle ginocchia che si teneva le mani strette agli occhi; accennava qualche lamento, ma era troppo stordito per rendersi conto di quello che succedeva. Fu allora che, assicurata che fosse evidentemente disarmato, gli fece un sedativo che lo fece crollare a terra nel giro di qualche attimo.
E vaffanculo anche a te.
 
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Melfist
view post Posted on 8/7/2011, 12:26




Locke Helring

Riuscirò mai più ad entrare nel mio appartamento senza trovare un intruso che vuole uccidermi? chiese ironico Tattoo. Il conto dei mobili danneggiati e della tappezzeria posso mandarlo al Distretto?
Senza perdere tempo perquisì i due tizi, trovando un caricatore aumentato, che intascò con nonchalance, e diversi oggetti di valore che gli appartenevano. Aggiunse un livido da pugno alle ferite del sicario sedato, quindi passò a frugare il tizio ucciso. Fortunatamente, nessuno dei due aveva trovato i dischi di backup.
Si girò verso la porta. E meno male, di solito nessuno controlla la porta da cui è entrato... Si diresse verso lo spioncino, a cui era attaccata una ridicola ghirlanda di Natale. Solo che non era Natale. Sotto, c'era un dischetto. Lo prese con un sorrisetto. Questo non l'hanno trovato. Idioti.
Passò a controllare il letto. Attaccata con lo scotch alle doghe del letto, c'era una penna usb. Altro posto che quei due idioti non avevano controllato. Meglio così.
Infine, scese al piano di sotto, nel laboratorio, e accese la luce. Sul soffitto scintillava un lampadario di cristallo, un lavoro commissionato per una casa di ricconi che avevano disdetto l'ordine quando la bancarotta li aveva colpiti improvvisamente. Una delle lampadine non funzionava... forse perchè non era una lampadina.
Maledicendo le ferite, Locke indossò i pattini ed eseguì un Rising Flip sul muro, aiutandosi con una rampa che aveva messo lì apposta. Piroettando su se stesso dopo aver preso abbastanza spinta in rincorsa, raggiunse una considerevole altezza con un salto dalla rampa e raggiunti i tre metri e mezzo di altezza, si aggrappò ad una trave e si avvicinò al lampadario usando le braccia. Poi si aggrappò con tutto il corpo, gambe incluse, lasciando una mano libera di svitare la lampadina. Dentro l'affusolata goccia di vetro, invece di un filo di rame, era ficcata un'altra penna usb.
In quel mentre si rese conto che c'era una scala lì affianco, troppo lontana per essere presa, ma che sarebbe dovuta servire allo scopo da molto prima.
Ehm, Capitano Rains? Joanna? chiamò, sentendosi un po' ridicolo e con l'addome dolorante. Potresti passarmi la scala?
 
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17 replies since 10/5/2011, 19:38   288 views
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