| Arizona Lù Noreen
Ascoltò le parole di Ethan con un vago moto spaurito, temendo la reazione esagerata di Khina al discorso. La osservò girarsi lentamente verso il ragazzo, guardandolo ora con molto meno divertimento in viso, piuttosto stizza e infinita noia. S'irrigidì quando la vide serrare un pugno in un mano, mentre gli occhi tornavano a brillare del folle istinto che la governava, prendendo lentamente il controllo dell'ambiente che le era intorno, facendo sentire nell'aria il proprio potere. Dannazione. ebbe solo il tempo di pensare, prima di accorgersi che già intorno a loro, la polvere si era alzata con moto diverso da quando era il vento a smuoverla. Alcuni oggetti piccoli sul pavimento avevano cominciato a tremare, subendo anch'essi l'influenza della capacità di Khina che si spazientiva. Sapevo che sarebbe andata così, parlare con questa stronza è come giocare a scacchi con un leone: Inutile. Controllò con cura se nei paraggi ci fossero oggetti del suo elemento che avrebbe potuto controllare nel caso c'è ne fosse stato bisogno, e studiò la ringhiera della grande scalinata che portava alle sale superiori, alcuni tavoli con i piedi in ferro, il lapamdario e varie altre. Ne aveva di giocattoli con i quali avrebbe potuto difendersi, senza dover usare necessariamente i propri. Si morse le labbra, lanciò uno sguardo alle spalle per controllare gli altri che avevano avuto l'ordine di accompagnarla fuori, minacciandoli con i propri cerchi. Brillavano anche i suoi ora, chiari e limpidi all'interno delle iridi azzurre. Khina, sibilò con tono fermo e deciso, muovendo piano la vista sull'altra che ancora linciava con gli occhi Ethan. lasciaci passare. Non siamo qui per avere problemi. Una mossa, solo una piccola stronza.
Png - Khina
A Khina non piacquero le parole di Ethan, per niente. Lui le aveva chiesto di non prenderla come un offesa, ma rifiutando il suo volere, il ragazzo non s'era reso conto di aver probabilmente peggiorato la sua posizione. Khina era viziata, abituata ad avere sempre quello che voleva, anche se non era possibile che questo andasse così; amava le sfide solo quando le vinceva e sapeva che non sarebbe potuto essere in altro modo anche quella volta, se solo lui, non l'avesse affrontata con tanta presunzione. Tu, non vuoi perdere tempo. Accennò appena, con tono basso e greve. Lasciò che la sua capacità prendesse il sopravvento sulla sala, sollevando appena della polvere, smuovendo i lunghi tendaggi della Hall. Concentrò gli occhi minacciosi in quelli del ragazzo, leggendo la sua falsa tranquillità come un altro segno che sottolineava la sua mancanza di rispetto. Gettò pesantemente aria dal naso, tendendo tutti i muscoli del corpo ad ogni respiro; sentì il tono glaciale di Arizona alle proprie spalle, percependo a sua volta, la capacità dell'altra crescere in contrasto con la propria. Spiandola con la coda dell'occhio, sentì chiara la minaccia della ragazza addosso, e lo stesso fece lei, fiondandole la propria superiorità negli occhi con sfrontatezza. Un solo respiro, e sarebbe stata pronta ad attaccarla.
Png - Rei
Khina, Il tono diplomatico di Rei, echeggiò per tutta la Hall improvvisamente, mandando in pezzi la tensione che si era creata con solo una parola. Scendeva dalle scale quando aveva notato quello che sembrava un perfetto preanbolo ad una rissa. Avanzò di qualche scalino, avvinando il nucleo di Coloro che possono di appena qualche centimetro, ma guardandoli sempre dall'alto, studiandoli con espressione vagamente seccata. La ragazza che aveva chiamato, fiondò lo sguardo -ora spento della sua minaccia- su di lui, sciogliendo i muscoli, osservando la sua figura con espressione appena confusa. Che sta succedendo? Possibile che devo sempre trovarti in una di queste situazioni? Quando lo capirai che il Ritz non è un ring da combattimento? riprese più severo, fermandosi e poggiandosi alla ringhiera, mentre lanciava lo sguardo da un CCP all'altro, incontrando il volto conosciuto di Arizona e alzando un sopracciglio con fare perplesso, quando vide Ethan. Lascia stare, non lo voglio sapere da te. Esordì ancora, interrompendo sul nascere le parole di Khina, che si era fatta avanti, sorpassando Ethan. Sparisci, con te parlo dopo. Portati dietro gli altri, voglio rimanere solo con gli ospiti. E ringhiando verso i due, Khina girò i tacchi, sorpassandoli con evidente rabbia nei passi, che echeggiarono nella sala, prima di uscire dall'ingresso del Ritz.
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