Arizona's, Bloody_TiTTi e Jeyerre

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Jeyerre
view post Posted on 10/9/2010, 15:11 by: Jeyerre




Arizona Lù Noreen

La notte trascorse tranquilla, smossa solo da qualche rumore che si sentiva in lontananza, proveniente dal centro della città. In strada, di notte, a Stjarna era sempre solito trovare qualcuno che si divertiva ad aggirarsi nell'oscurità, cercando brighe, divertimenti una volta resi illegali dalla legge umana. Ma ora che della razza umana rimaneva solo il ricordo del passaggio, i Coloro che possono potevano sbizzarirsi come volevano, nei limiti di quelli che era la nuova legge della città.
E quando la mattina, il sole filtrò timidamente dalle tende del Loft di Arizona, l'ambiente e la città, parve riprendere un aspetto assai più tranquillo, o forse consono, come il ricordo conservato nell'immagine di una vecchia cartolina, con su scritto Boston.

Ari si svegliò presto, sicuramente prima di Ethan, che dormiva al piano di sotto, sul divano. Al contrario di quanto si era detta, la ragazza era riuscita a dormire tutta la notte, solo aveva avuto qualche difficoltà ad addormentarsi. La presenza del ragazzo nella casa, l'aveva resa momentaneamente in imbarazzo, stravolgendo la sola quotidianità alla quale s'era abituata vivere; ma non per molto, perchè nonostante l'avessde conosciuto solo da qualche ora, ad Arizona, Ethan infondeva un certo senso di sicurezza.
Sarà per questo che l'hai ospitato senza pensarci due volte.
Si era alzata, aveva fatto una doccia. Tutto nel silenzio più dovuto, perchè non le andava di svegliare il ragazzo sul divano; pensò doveva essere stanco, molto più di quanto credeva. E solo quando notò l'ora dell'orologio segnare più o meno le nove, Arizona pensò che forse, sarebbe stato giusto svegliarlo.
Aveva messo sul fuoco qualcosa, anche se non molto. Non sapeva se lui avrebbe voluto mangiare.
Le tende erano state lasciate semi aperte, perchè la luce non disturbasse Ethan, e così le lasciò anche quando, avvicinandosi al divano, andò a scuoterlo appena per una spalla.
Ethan, disse con tono basso, portandosi dietro un orecchio una ciocca di capelli Ethan, è giorno... ripetè, soffermandosi un attimo in più a guardarlo.
Respirò piano, abbassando lo sguardo, nascondendo gli occhi dalla frangia, prima di tornare retta su di se, lanciando lo sguardo verso la cucina, dalla quale veniva odore di caffè.
Sono le nove, se vogliamo sbrigarci devi alzarti,
 
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