Ethan TaylorLa Capitale dei ribelli, così era conosciuto da tutti quel posto. Stjarna era invece per lui l'ennesima tappa del suo viaggio, quella in cui, sin dall'inizio aveva riposto le speranze più grandi.
Recarvisi dall'inizio gli era parsa una mossa azzardata, stupida da parte sua, e soprattutto poco conveniente; se anche sua sorella fosse stata portata lì già poche ore dopo l'attacco, recarvisi come degli sprovveduti era degno di un imbecille.
Proprio perchè
Capitale, quella citttà era l'insediamento ribelle più grande del Paese, il vero covo della rivolta. Da quanto ne sapeva persino il loro capo risiedeva lì.
E, una volta messo piede nella città, la prima cosa che notò fu l'ambiente desolato e semi-abbandonato: aveva immaginato che quella città, Boston una volta, non fosse più fiorente come prima, ma, da esterno, non avrebbe mai detto che qualcuno potesse viverci.
Qui vi sono ribelli ovunque, l'aria che si respira non dev'essere delle migliori. Per quanto ne so potrebbero persino scoppiare risse tra di loro; e non ho tempo per esserne coinvolto.Si guardò intorno attentamente, osservando i palazzi impolverati e crepati su cui, alle volte, poteva scorgere presenze verdi, probabilmente edera. E, nello scenario cupo che era Stjarna, gli occhi si scontrarono con la figura solitaria di una ragazza, una ribelle, quasi sicuramente, che Ethan studiò attentamente e con discrezione, stando attento a non subire improvvisi attacchi.