| Kylie Howard
Con una certa curiosità Kylie osservo il computer effettuare le due operazioni, tenendo ben d'occhio l'altra ragazza. Ma, una volta superato lo scanner, non potè far a meno di tirare un sospiro di sollievo, rilassando un momento i nervi.
Chiuse gli occhi, prendendo un profondo respiro e alzando il viso, lasciando che la luce solare giocasse su esso. Ma, quando lì riaprì, ciò che si trovò fu l'ostacolo più grande, ovvero la città stessa.
Sei dentro si disse, ma comprese che, la parte più dura era appena iniziata Sta attenta. Niente passi falsi; nè tu, nè lei e si voltò ad osservare Morrigan, squadrandola con circospezione e serietà. Non sapeva ancora quanto potesse fidarsi di lei, ma, se fosse stato necessario, avrebbe preso le sue misure.
Voltò poi lo sguardo verso l'ingresso della Colonia, osservando con minuzia il grande spiazzale in cui entrambe s'erano ritrovate: immenso e gremito, si estendeva per decine di metri, incorniciato dai terminal dai quali entrambe erano appena state ammesse.
Da oggi sono una persona fortunata osservò, sorridendo a se stessa con sarcasmo, prima di far svanire la tessera di riconoscimento all'interno dello zaino, fermandosi ad aspettare la compagna.
La cercheranno sicuramente, adesso. E ciò che le spetta non sarà una delle migliori esperienze. Dovrò darle una mano e ghignò a quel pensiero, scrollando i capelli dal volto con un fluido gesto del capo, socchiudendo gli occhi al riflesso del sole sulle grandi vetrate.
Bene, iniziò guardando Morrigan in un sorriso gentile come siamo organizzate adesso? Mi fai fare un giro panoramico? domandò con una nota d'ironia, ridacchiando.
Oh già... sono tre anni che vivo qui.
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