| Fran
Era sul letto, quando sentì qualcuno entrare nella propria suite. Dai passi incerti sulla moquette, immaginò subito che dovevano appartenere a qualcuno che sicuramente, la temeva. Erano piccoli, incerti. Li sentiva fermarsi ogni tanto, e all'idea che qualcuno al quale metteva paura fosse lì, la divertì. Curvò le labbra carnose in un risolo, mentre la sigaretta si portava alla bocca l'ennessima volta; ne ispirò l'aroma, lasciando che il fumo le uscisse poi dal naso buttandolo fuori. E aprì lo sguardo verde sulla propria Suite, quella presidenziale, che aveva fatto suo appartamento personale, studiando l'ambiente, alla ricerca della figura che doveva aver varcato la soglia della porta. Scostò le gambe accavallate e nude, portandosi poi composta sulle lenzuola, e sedendosi. Chi sei? Concentrò lo sguardo, affilandolo al corridoio, e s'alzò, accennando qualche passo verso la porta che la portò nel salotto della Suite. Ultimamente, era profondamente seccata, poco di buon umore; da poco era successo che quella stupida ragazzina aveva tentato di portarle via un Ribelle, e la cosa non le era piaciuta affatto. Tuttavia, aveva ogni intenzione di mettere le cose apposto con quella piccola rogna. Voltò l'angolo, scovandone la figura intimidita al centro dell'ingresso, e ghignò, sistemando un ciuffo rosso dietro un orecchio. Sei arrivata, finamente. esordì, con tono vagamente divertito.
|