| Joanna Rains
Si voltò a guardarla tranquilla quando la sentì finire la frase, annuendo fra se e se, e rimuginando su quanto le avesse detto. Gettò il borsone vuoto infondo l'armadio, nel quale rimise con cautela i due sai precedentemente spostati. Chiuse le ante, piegandosi alla cassettiera, per poter andare a mettere in ordine il resto del guardaroba che si era portata, prendendo gl'indumenti dall'altra valigia. Ok, allora ti faccio presente qualcosa a mia volta, iniziò, soffiandosi via dalla fronte un ciuffo di capelli che le era andato sugli occhi. Punto primo, da come avrai potuto notare sono una Coloro che possono e che ti piaccia o meno dovrai fartelo andare a genio perchè non mi sposto una seconda volta per lo stesso motivo. Secondo, lavoro come Barista, quindi ho orari particolari, seppure sono lì part-time, ma questa è un altra storia. Quindi potrei tornare tardi la notte, avere orari assurdi, e farmi la doccia alle tre di notte. Ancora, punto terzo, non mi piacciono le civette. s'alzò una volta che ebbe sistemato alcune cose nel primo cassetto. E con civette intendo, le ragazzine che vengono a far baccano in camera, alzando la voce, mettendo musica a tutto volume e facendo battaglia di cuscini. Quando studio pretendo ci sia l'ambiente adatto, pertanto se hai amiche che corrispondono alla descrizione di prima, ti prego, avvisami se hanno intenzione di venirti a trovare che mi chiudo in biblioteca. Per le pulizie non c'è nessun problema, sono una tipa abbastanza ordinata anche io, l'importante è che vengano rispettati i miei spazi e tu non sembri una ficcanaso, quindi il problema non si pone. Mmh, che altro? riflettè qualche attimo, poi s'illuminò di nuovo. Ah già, e se dovesse esserci per un assurda ipotesi un blackout, non usare le mie torce. Detto questo, penso sia tutto.
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