Arizona's, Bloody_TiTTi e Jeyerre

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view post Posted on 10/9/2010, 16:06

The Pervert Pikachu

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Ethan Taylor

Con passo appena appesantito dal sonno Ethan seguì la ragazza in salotto, ascoltando con vaga attenzione le sue parole. Andò a poggiarsi all'isola da lavoro, poggiando il mento in una mano e osservando la ragazza muoversi rapida.
Troppa frenesia per il mio ritmo attuale. Devo svegliarmi... e si scompigliò i capelli sulla fronte, rimettendosi dritto e seguendo il moto dei liquidi che finirono nei due bicchieri.
Si il divano m'è piaciuto molto, rispose poi in una risata, avvicinando un bicchiere a se con un movimento fluido della mano e si, ho fame rise ancora, portando questa volta lo sguardo sulle due brioches.
Effettivamente la fame trascurata la sera prima si stava facendo sentire non poco, e una colazione fatta come si deve avrebbe riattivato il suo cervello il necessario per affrontare la mattinata.
Qualche sana caloria fa sempre bene. E non sarà una colazione da re, ma è decisamente meglio di quanto mi sono potuto permettere nell'ultima settimana
Andò quindi a sorseggiare il latte, che aveva assunto tonalità più scure per via del caffè al suo interno. La mancanza di zucchero non gli diede affatto fastidio, al contrario, non sopportava i sapori particolarmente dolci, soprattutto per quanto riguardava le bevande. Anche se si fosse trattato di semplice caffè l'avrebbe bevuto amaro.
Poggiò poi il bicchiere sul ripiano, allungandosi ad afferrare una delle due brioches, avvertendole il piacevole odore stuzzicargli ulteriormente l'appetito.
E la portò alle labbra, addentandola e gustandone il sapore dolce con sguardo perso sull'ambiente.
Devo ringraziarti davvero, parlò poi, rivolgendosi alla ragazza con tono riconscente e sorriso gentile sul serio se non t'avessi incontrata probabilmente starei vagabondando a mo di zombie per la città e si lasciò fuggire nuovamente una risata, poggiandosi ancora al piano da lavoro
Sappi che se c'è qualcosa che posso fare per sdebitarmi sono a tua completa disposizione. Non ci tengo a fare la figura di quello che scrocca quello che può e poi fugge a gambe levate.
Anche se qui tu sei avvantaggiata e probabilmente riusciresti a trovarmi in men che non si dica.
 
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Jeyerre
view post Posted on 10/9/2010, 16:41




Arizona Lù Noreen

Rise appena vagamente imbarazzata -di nuovo,-, scrollando le spalle in un gesto tranquillo, insieme al capo che andò a chinarsi lievemente di lato, nascondendo in parte lo sguardo.
Nonostante prestasse favori a tutti lì intorno, non era abituataa ricevere ringraziamenti sinceri, non così almeno. Di solito capitava che le regalavano nuovi pezzi, o le rempivano il vano frigo con qualcosa da mangiare, ma i grazie a Stjarna, costavano caro.
Erano rari, così come trovare persone come lei, disponibile -e altrettanto stupida, fino al punto di ospitare uno sconosciuto, appunto.
Tranquillo, iniziò, cercando di ricapitolare l'insieme delle parole che avrebbe potuto dirgli.
Sospirò, alzò gli occhi al cielo. Si morse le labbra, guardando fuori dalla finestra, e poi tornò subito dopo gli occhi verso l'altro, ricambiando il sorriso gentile che le era stato dedicato.
Alla fine non ho fatto granchè, ti ho solo offrerto il mio divano. scherzò, indicando con un cenno degli occhi il sofà alle spalle del ragazzo.
E poi, voglio dire, non hai dai nessun fastidio, anzi, azzarderei che mi sei stato di...Compagnia, ecco. Vivo da sola da un sacco di tempo, con i miei mezzi, Bree. Parlare con qualcuno che ti risponde a parole -senza minacciarti ogni tre frasi-, può essere gratificante quanto il primo ruggito di un motore.
Ok, questa era stupida. Rise da sola, andando a portare alle labbra il bicchiere di latte e caffè che aveva preparato.
Lo assaggiò, era amaro, ma a lei piaceva così. C'era già la brioches che avrebbe reso tutto più dolce al palato, non c'era bisogno d'altro nella sua mattina apparte quello.
Non mi devi niente, riprese più seria poi, guardandolo questa volta con più sicurezza nello sguardo.
e poi ragionandoci, non c'è molto che potresti fare per me qui. Apparte fornirmi il pezzo di quell'aereo mezzo giù in officina. E dubito che tu ne abbia uno nascosto nella giacca.
 
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view post Posted on 10/9/2010, 17:02

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Ethan Taylor

Sorrise alle parole della ragazza, riprendendo a sorseggiare il latte con naturalezza, osservandola quasi divertito.
Erano poche le cose che conosceva di Arizona, quasi nessuna a parte il nome in effetti, ma dall'atteggiamento che aveva avuto nei suoi confronti si convinse che non era affatto un CCP da temere, per lo meno uno di quelli tranquilli e disponibili se non stuzzicati.
Un po' come te, Ethan.
Sospirò scuotendo il capo e tirando qualche altro morso alla brioches, perdendo lo sguardo oltre le finestre per lunghi attimi. Quella mattina si sarebbe dovuto dar da fare, sarebbe stata decisiva per la sua ricerca, e non aveva intenzione di mandare all'aria i suoi piani a causa di probabili incontri con qualche CCP rissoso o poco tranquillo.
Terminò in silenzio il suo pasto, lasciando scivolare diversi pensieri per la mente, distratto ogni tanto da alcuni movimenti nell'ambiente esterno.
Sei assurdo, non fai nemmeno in tempo ad alzarti che già parti con le tue seghe mentali. Concederti cinque minuti di pausa non ti ucciderà mica.
Devo o non devo svegliarmi e darmi da fare?

E sospirò, quando con un ultimo sorso terminò il latte, poggiando nuovamente il bichiere sul ripiano e raccogliendo il viso in una mano, spostando poi gli occhi sulla ragazza.
Non avrai fatto granchè, magari per i tuoi standard, riprese poi, accenndando un mezzo sorriso e parlando cono tono pacato ma direi che qui a Stjarna le persone come te sono poche, se non nulle.
Quindi lo apprezzo davvero. E poi è stato un piacere farti compagnia, soprattutto dormendo.

Rise appena abbassando poi lo sguardo e osservando il poco liquido rimasto all'interno del suo bicchiere occupare non uniformementelo spazio sul fondo, scostando con le dita alcuni ciuffi dallo sguardo.
Sta di fatto che adesso devo raggiungere il centro. E credo proprio che mi servirà ancora il suo aiuto.
Tornò ancora a guardarla, mettendosi dritto e studiandone il viso; morse le labbra prima di tornare a parlare, tentennando qualche istante Ecco io non vorrei crearti altro disturbo o problemi, ma avrei ancora bisogno di indicazioni per raggiungere il Ritz. Potresti aiutarmi? e anche questa volta il tono fu gentile e per nulla imperativo, ma sicuro e più serio.
 
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Jeyerre
view post Posted on 10/9/2010, 17:20




Arizona Lù Noreen

Ari terminava di mangiare guardandolo appena assorta, ascoltando quello che aveva da dire con aria rilassata ma attenta. Poggiata al piano, portava ritmicamente il bicchiere alle labbra, sospotando lo guardo dagli occhi verdi del ragazzo, al riflesso del vetro che aveva fra le mani.
Ogni tanto, tirava qualche morso alla brioches, ma quando il ragazzo intervenì con un altra osservazione, fu inevitabile che l'attenzione non potesse essere che di Ethan.
Ti sta praticamente chiedendo un passaggio al Ritz, ma tu a questo ci avevi già pensato non è vero?
Sbattè per qualche attimo le palpebre, osservandolo appena perplessa ma consapevole di quello che le aveva chiesto; non sarebbe stato un problema, si era solo stupita del fatto che in quella decisione, lei lo aveva anticipato di una notte quasi.
Poggiò allora il bicchiere al tavolo, acchiappando con un gesto automatico anche quello vuoto dell'altro, dandogli dopo le spalle per poggiare entrambe le stoviglie dentro il lavandino.
Si certo, rispose coincisa e naturale, ti accompagnerò al Ritz volentieri. Riempì d'acqua i bicchieri, girandosi poi a guardarlo ovvia Dammi solo dieci minuti che preparo alcune cose, una borsa, poi possiamo scendere. Ah, niente Bree per arrivare al Ritz. Non voglio che me la torturino, ne che mi sparisca. Ci tengo alla mia due ruote.
Uscì dall'area dedicata alla cucina con disinvoltura, camminando a passo svelto per l'ambiente, salendo le scale del soppalco per arrivare in quella che era la propria camera da letto.
Se hai bisogno del bagno per rinfrescarti, aggiunse appena a voce più alta, sporgendosi dal soppalco e cercando Ethan con gli occhi. è lì, l'unica porta libera che vedi. Fa infretta però, io fra dieci minuti sono pronta, ok? Ah, e un ultima cosa: armati bene.
 
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view post Posted on 10/9/2010, 17:51

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Ethan Taylor

Tirò un piccolo sospiro di sollievo alle parole della ragazza, rivolgendole un ulteriore sorriso prima di vederla sparire verso il salotto.
E la raggiunse, ascoltando ancora il suo discorso, annuendo di tanto in tanto con ovvietà.
Una rinfrescata eh? si disse poi, scompigliando i capelli e voltandosi a guardare il proprio riflesso specchiato in uno dei vetri delle finestre Si, in effetti ci vorrebbe proprio.
Allora io torno subito, la informò, cercando di scorgere la figura muoversi tra un ambiente e l'altro. Si spostò poi verso la direzione che gli era stata indicata, trovando senza difficoltà il bagno in cui scivolò con disinvoltura, portandosi subito di fronte allo specchio.
Storse il viso in una smorfia nell'osservare la propria immagine completamente trasandata, passandosi una mano sui capelli sconvolti e il viso dai tratti appena assonnati.
Allungandosi maggiormente verso la lama notò sulle guance e sulla mascella un lieve strato si barba, e sospirò lamentandosi subito dopo, quando si decise a sciacquare il viso. Aprì il rubinetto, testando la temperatura dell'acqua con le mani che sciacquò, andando poi a raccogliere del sapone posto in un flacone sul ripiano del lavandino. Strofinò le mani, riempiendole di schiuma, prima di portarle nuovamente sotto l'acqua e abbassarsi per lavare il viso. Lo sciacquò più volte, inumidendo anche il collo, prima di chiudere il rubinetto e sollevarsi nuovamente verso lo specchio.
Portò una mano ancora bagnata tra i capelli, inumidendoli e gettando alcuni ciuffi all'indietro, tentando di sistemarli alla meno peggio.
Suvvia Ethan, non stai mica andando ad un matrimonio.
Si, ma non ci tengo a sembrare un barbone.

Si prese ancora qualche istante, studiando la propria figura, perdendo lo sguardo nel moto di alcune gocce che gli scivolarono dal mento. Scosse poi il capo, stringendo i pugni e tornando in salotto con passo svelto.
Alzò lo sguardo verso il soppalco, cercando la ragazza con gli occhi, arricciando le labbra nel non scorgerla.
Grazie, accennò allora, a voce alta, cercando di farsi sentire credimi non ti ringrazierò mai abbastanza e sospirò in un sorriso, avvicinandosi al divano e abbassandosi nuovamente verso il proprio zaino.
Armi, non è un problema estrasse la propria pistola, fermandola sui fianchi alla propria cinta, coprendola poi con la giacca che sistemò meglio sulle spalle.
Dici che una pistola può andare bene?
 
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Jeyerre
view post Posted on 10/9/2010, 18:18




Arizona Lù Noreen

Mentre il ragazzo era in bagno, Arizona approfittò di quei minuti nei quali lui si rinfrescava per poter preparare un piccolo zaino. Non lo riempì di molta roba, affatto, c'infilo una bottiglietta d'acqua, e qualche altra cianfrusaglia di metallo che aveva in giro per il soppalco.
Qualsiasi cosa sarebbe andata bene, dopo tutto era in grado di fare miracoli con la propria capacità e qualche pezzo di ferro. Raccolse qualche shuriken, dei quali controllò che la lama tagliasse prima di gettarli dentro lo zaino, assieme al resto, poi con un sospiro controllò una seconda volta che non ci fosse nient'altro che potesse servirle.
Avvertì il ragazzo uscir dal bagno e con un sorriso, scivolò lungo la scala abimente, arrivando al piano di sotto con un leggero salto che le fece risparmiare un paio di gradini. Infilò le mani dentro una libreria semi vuota e senza alcun libro -solo riviste vecchie e stra lette- raccogliendo da essa l'unico quaderno con la copertina un pò più rigida. lo aprì, scorgedndo velocemente le pagine sotto lo sguardo fino a quando non scorse un pò di contanti che teneva da parte per le occasioni speciali.
Li infilò in tasca, nello zainetto sarebbe stato incoscente.
Una pistola? domandò vagamente scettica, girandosi a guardarlo con un sopracciglio alzato, sorpresa dal fatto che ne possedesse una.
Può sempre tornare utile, ma non so quanto possa servirti laggiù. commentò in risposta al ragazzo, con tono serio e drasticamente veritiero.
C'è gente dalla quale puoi aspettarti qualsiasi tipo di capacità, sta attento come ti muovi, e forse non avrai bisogno di quella.
Si diresse verso un mobile che teneva chiuso, aprendolo la serratura con la telecinesi con la quale riusciva a controllare gli spostamenti dei metalli: era l'unica serratura senza lucchetto.
Dischiuse le ante e afferrò dall'interno dei sacchetti di stoffa beige che legò saldamente in vita.
Come io spero di non dover usare i miei di giocattoli.
Ok, si disse poi, guardandosi intorno e facendo cenno al ragazzo di seguirla oltre la porta d'ingresso che aprì, aspettando lui per passarvi oltre andiamo al Ritz.
 
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Jeyerre
view post Posted on 14/9/2010, 19:41




SPOILER (click to view)
Riapro :3


Quando girò le chiavi nel lucchetto, una volta salite le scale e giunti al piano, Arizona si sentì sollevata nel trovarsi di nuovo a casa. Camminò con passo leggero nell'ambiente principale, lanciando sul divano lo zainetto che si era portata dietro, facendo echeggiare il rumore degli oggetti metallici all'interno quando esso sbatté contro i cuscini del sofà.
Si stiracchiò, abbandonandosi ad un sospiro rumoroso, portandosi un braccio dietro la nuca, stirandolo con l'altro dietro esso; s'avvicinò alla vetrata principale, lanciando un occhiata superficiale in strada, tra le righe della tendina lasciata appena socchiusa, permettendo alla luce solare d'illuminare il loft ampiamente comunque.
Non seppe dirsi perchè, ma si era sentita stranamente meglio quando lui, Ethan, aveva accettato di rimanere da lei fino a quando non avrebbe deciso con più calma quello che avrebbe fatto in seguito; non aveva idea di quanti giorni si sarebbe fermato ad occupare il suo divano, ma non potevas negare che la cosa le aveva fatto sicuramente un certo piacere nell'immaginarlo a casa ancora per un pò.
La sua compagnia, la gradiva molto. Era educato, gentile, intelligente; simpatico ed estroverso al punto giusto, sarcastico e divertente quanto bastava per non rendere la convinvenza monotona e noiosa.
Era proprio un gran bel soggetto, quell'Ethan Taylor.

Si voltò a guardarlo entrare nel loft, e con un cenno degli occhi gli chiese di chiudere la porta d'ingresso dietro se. Dondolò qualche attimo, lanciando lo sguardo intorno a lei per poter prendere tempo, forse per ricapitalare quanto come avrebbero finito la giornata, se fosse servito uscire di nuvoo alla ricerca di qualcosa da mangiare, o roba del genere.
Non credo passerò in officina oggi, non me la sento di lasciare a casa Ethan da solo. Non posso negare a me stessa di non conoscerlo per niente per potergli lasciare casa nelle mani come un educato cagnolino.
E poi non credo sarebbe molto educato andarsene ad aggiustare motori lasciandolo solo a contare le righe del parquet. A meno che non sia esplicito nel chiedermi di voler rimanere solo. Ma per quello, credo sia più opportuno che esca se vuole passare qualche ora in compagnia di se stesso, per ordinare le idee.

Controllò velocemente l'orologio: erano quasi le dodici.
Si morde le labbra al pensiero di dover pranzare, e una vaga noia la pervase quando comprese di dover inziare anche a metter su qualcosa in cucina, se non volevano fare troppo tardi. Eppure lei non aveva troppa fame, era stata in ansia per la maggior parte della mattina, lo stomaco le si era chiuso sotto tutta quella tensione.
Uhm... camminò in direzione della cucina con passo appena cadenzato. Sospirò girandovi intorno, portandosi una mano fra i capelli e osservando con una certa aria spaesata l'interno della credenza dal vetro trasparente. L'aprì solo dopo qualche attimo, per guardarla meglio; non aveva granchè da offrire all'ospite, ma non si aspettava di dover avere un coinquilino il giorno prima.
Tanto meno mi va di uscire a cercare roba, c'è da dire...
Non so tu Ethan, ma nonostante l'ora, non ho molta fame. Io direi che mi accontenterei volentieri di un mezzo panino, tu vuoi qualcosa d'impegnativo?
 
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view post Posted on 14/9/2010, 20:23

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Ethan Taylor

Le rampe di scale l'avevano nuovamente sfiancato; non che fosse un tipo tendenzialmente pigro, il più delle volte che s'era spostato l'aveva fatto a piedi, ma proprio per quello si ritrovò a detestare quelle dieci rampe.
Fu un sollievo per lui notare il pianerottolo e poter rimettere piede in casa. Non era di certo la sua, ma sentì il corpo e la mente rilassarsi una volta che gli occhi ebbero rivisto gli ambienti vagamente conosciuti del loft di Arizona.
Si girò a chiudere la porta alle proprie spalle, lanciando uno sguardo vago ma attento all'esterno prima di sentire la serratura scattare; e sospirò, lasciando scivolare lo zaino sul pavimento delicatamente, riponendo la propria pistola in esso, ben attento a nasconderla.
Osservò quindi la ragazza restare ferma lunghi istanti nel salotto, e poertò una mano su una tempia, massaggiandola in un lamento di solore che sibilò tra i denti, quando una fitta gli attraversò il capo, stordendolo momentaneamente.
Lo stress accumulato durante quei giorni e la tensione di quelle poche ore l'avevano segnato non poco, e già dal giorno prima la sua testa dava segni di cedimento. Era un po' di tempo che sentiva la stanchezza pesargli particolarmente sul corpo, e ciò l'aveva portato a viaggiare meno nell'ultimo periodo.
Ma, la decisione di recarsi a Stjarna non era stata poi così errata, affatto.
Ora come ora mi ci vorrebbe solo una bella doccia calda e abbondanti ore di sonno. Devo spegnere il cervello, e sul serio questa volta.
Si avvicinò quindi alla ragazza, grattando con fare distratto la testa, chiudendo gli occhi in un sospiro di sollievo quando, massaggiando il collo, sentì i muscoli rilassarsi. E quando ebbe riaperto lo sguardo notò Aarizona scivolare verso la cucina; allungò il collo per non perderla di vista, avvicinandosi al divano e gettandosi abbastanza pesantemente su esso. Chiuse ancora gli occhi, poggiando schiena e capo contro la spalliera, avvertendo i muscoli rilassarsi e un dolce senso di torpore invadergli il corpo.
Quando poi la sentì parlare il verde fu di nuovo suo e, rimuginando qualche istante selle sue parole, scrollò le spalle con fare sciatto, abbandonando il corpo contro un bracciolo su cui posò le braccia, spiandola mentre frugava nelle dispense.
Per me va benissimo, l'assecondò poi, accennando un sorriso e stiracchiando le braccia, portandole di nuovo sul divano e poggiandovi il mento dopo i mirabolanti incontri di stamattina tutta la fame s'è allegramente presa una vacanza. C'è chi ha l'intestino pigro ma credo ch nel mio caso sia lo stomaco ad aver dato forfait scherzò sarcasticamente, portando poi lo sguardo verso la stoffa, nascondendolo all'ambiente.
Rimase così per lunghi istante, ma quando poi voltò il capo verso la parete di fronte al divano notò il televisore di fronte a esso.
E battendo le palpebre, arricciò le labbra con curiosità.
Chissà se quell'affare funziona...
 
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Jeyerre
view post Posted on 14/9/2010, 20:42




Arizona Lù Noreen

Lo guardò con la coda dell'occhio abbandonarsi sul divano, e un sorriso ironico gli si arricciò sulle labbra, che poi schioccò fra di esse, dopo averlo ascoltato.
Allora possiamo mangiare anche fra un pò, quando avremo più fame. osservò, chiudendo la credenza, ma raccogliendo la bottiglia d'acqua che portò alle labbra in un sorso. Sospirò quando la bottiglia si scostò dalle labbra, andando dopo a studiare attenta il ragazzo sul divano, percorrendogli con discrezione l'intera figura.
Rise di nuovo, osservandolo guardare la televisione con fare incuriosito dalla presenza dell'apparecchio stesso, e con camminata svelta lo avvicinò, raccogliendo il telecomando da una poltrona di fianco al sofà.
Se la fissi non s'accende, commentò scherzando, fiandogli contro un occhiata complice e lanciandogli il telecomando contro, divertita.
quando l'ho trovato era già dentro l'appartamento, era solo da montare. Ho fatto fatica con l'antenna sopra, ma un paio di canali riesce a prenderli e siccome sono fortunata, non solo reti provinciali.
Prende il telegiornale, se ti può essere utile. I programmi ormai sono tutti trasmessi dalle Colonie, in particolare prende reti trasmette da Arcadia. Immagino perchè sia la più vicina, credo...
scrollò le spalle in un espressione dubbiosa, grattandosi appena il capo dietro e studiando lo schermo del televisore perplessa.
Sospirò poi, quando voltandosi a lui, continuò la solita naturalezza, Io approfitto di questo break per fare una doccia, come al solito, se hai bisogno di qualcosa, fai come se fossi a casa tua. Il frigo e l'acqua non si sono mossi da dove erano, s'allontanò dal divano di qualche passo, prima d'interrompere la camminata vicino la rampa di scale. Salì, e frugando fra il piccolo guardaroba, acchiappò della biancheria pulita da essa, compresi degli abiti comodi per stare in casa.
Quando scese, gli porse un ultima occhiata, prima di sparire poi dietro la porta del bagno, che chiuse a chiave in un gesto abitudinale.
Si, certo, fai come se fossi a casa tua. Quanto sei cretina, e se a casa sua avesse l'abitudine di saltare sul divano, rubare da mangiare o scappare con il televisore in braccio?
Cazzo Arizona, certo che ne hai di fantasia ultimamente!
e in un risolo, spogliandosi degli abiti, s'infilò sotto la doccia.
 
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view post Posted on 14/9/2010, 21:05

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Ethan Taylor

Si certo, per me va benissimo mangiare più tardi, annuì con fare, osservando la ragazza venirgli incontro verso il salotto e trattenendo uno sbadiglio.
Si rimise poi rapidamente dritto sul divano e afferrò il telecomando al volo, girandolo più volte tra le mani e ascoltando con curiosità le parole di Arizona. Non immaginava che l'apparecchio potesse funzionare, ma data la notizia rivalutò la sua presenza come un piacevole passatempo.
Non preoccuparti, non sono un accabito fan della TV, mi fa compagnia quando m'annoio spiegò in un sorriso, poggiando un gomito al bracciolo e una guancia contro il pugno, cercando poi con gli occhi il tasto per accendere l'apparecchio Chissà se Ron Moss e Katherine Kelly Lang sono ancora vivi... commentò poi ridendo tra se e se.
E porse poi nuova attenzione alle parole di Arizona, tra una risata e l'altra, lanciandole uno sguardo divertito e annuendo alle sue parole. Seguì la sua figura salire al piano superiore, finchè non fu svanita dietro la porta del bagno; e solo quando avvertì la serratura scattare si decise a tornare sul telecomando.
Ma prima s'alzò recandosi verso la cucina e cercando con gli occhi il frigorifero Se non s'è mosso vuol dire che dovrebbe essere da queste parti... e una volta individuato vi spiò all'interno, trovandolo quasi del tutto deserto.
Qui dev'essere difficile persino trovare di che cibarsi; anche se infondo per una persona non c'è bisogno di quantità di cibo eccessive, soprattutto per chi non vuole condurre un tenore di vita degno di un re
Afferrò quindi una delle bottiglie d'acqua, chiudendo il frigo e dirigendosi nuovamente verso il divano. La aprì, avvertendo qualche goccia inumidirgli le mani, prima di portarla alle labbra e bere copiosi sorsi; portò poi la plastica fredda sulle tempie, una volta seduto nuovamente al divano, sospirando di sollievo e chiudendo gli occhi, nell'avvertire la piacevole sensazione di fresco sulle tempie.
E fu distratto dai rumori provenienti dal bagno, a cui lanciò alcune occhiate vaghe, poggiando la bottiglia sul pavimento in un sospiro e riafferrando il telecomando con cui accese l'apparecchio.
Vediamo che c'è in TV... si disse in una mezza risata sarcastica, schiacciando i pulsanti per passare da un canale all'altro, sperando di trovare altro oltre al semplice grigio che tingeva lo schermo del televisore. E si fermò improvviso, quando delle figure cominciarono a muoversi su esso, e prese a seguire vagamente interessato il dibattito tra le due, riconoscendo nelle scene dipinte un film o probabilmente una serie TV.
Rise poi quando tornando a fissare la porta del bagno parlò più ad alta voce, in modo da potersi far sentire dalla ragazza Hey avevo ragione! Ad Arcadia danno ancora Beautiful!
 
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Jeyerre
view post Posted on 14/9/2010, 21:27




Arizona Lù Noreen

Sorrise quando sentì il ragazzo esclamare qualcosa riguardo quella vecchia telenovela che andava avanti da più di quant'anni, scuotendo il capo sotto la doccia.
Stette attenta a non bagnarsi i capelli, che aveva legato in una coda piuttosto alta, attorcigliata su se stessa al fine di fare una sorta di tuppè, che fermò con una vecchia pinza che aveva da anni. Godette dell'acqua tiepida, a tratti più calda o bollente, -maledetto scaldabagno mal funzionante, insaponandosi con quella bottiglia da cinquecento ml trovata per caso in un supermarket abbandonato.
E l'ho detto io che sono fortunata! Rise, sciaquandosi abbondantemente il corpo, lasciando che la schiuma scivolasse lungo le curve sinuose, percorrendolo rapido.
Le piaceva quel tenero torpore caldo della doccia, la rilassava; sentiva i pensieri nella testa rallentare ad uno ad uno, fino quasi scomparire, non lasciando di se nient'altro che echi distanti e ovvatti, che si perdevano assieme allo scroscio dell'acqua. Dischiuse lo sguardo al soffitto, perdendolo per un lungo attimo su di una crepa a forma di v che era solita fissare ogni volta che era nella cabina doccia; con le labbra appena aperte, respirava lentamente, appena con il fiato più pesante, perchè il vapore caldo rendeva difficile prendere fiati più leggeri. E mandando giù l'acqua che le sfiorava il viso, inumidendole per caso i capelli sulla fronte, sentì di doversi ridestare dal torpore quando uscì la risata di Ethan dall'altra parte della stanza.
Ok, forza, non facciamo durare questa doccia un infinità. Chiuse a malincuore il rubinetto, uscendo dalla cabina e infilando al volo un asciugamano che avvolse intorno il busto. Accennò ad asciugarsi le braccia, appena le cosce, poi sciolse il tuppè, lasciando la coda alta e lunga scendere sulle spalle, dondolando ai movimenti.
Raccolse la roba della quale si era spogliata, e aprendo la porta del bagno, fu di nuovo nell'ambiente principale; lanciò un occhiata interessata -quanto perplessa al televisore- commentando con una nota di stupore le immagini che si muovevano all'interno dello schermo.
Ma no, dai, disse, in una mezza risata.
S'avvicinò al divano -reggendo con cura l'asciugamano indosso-, non badando troppo alla figura del ragazzo.
Non ci credo, danno ancora questa schifezza? Oddio, Rigde avrà tipo, cento venti anni, volendo arrotondare per difetto eh, alzò le spalle e prese ad avviarsi verso la rampa di scale alle spalle del divano, che salì, portandola al soppalco dove c'era la camera da letto.
E un accenno all'armadio.
No sul serio, mi chiedo da quanti anni trasmettano le vicende amorose della famiglia Forrester. E a questo punto, mi viene solo un dubbio, s'affacciò alla ringhiera del soppalco, guardando incuriosita il ragazzo al piano di sotto.
Saranno riusciti a sposarsi quei due? E quante volte si sono sposati in tutto?
 
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view post Posted on 15/9/2010, 13:09

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Ethan Taylor

Rise alle parole della ragazza, guardando divertito e vagamente incuriosito lo schermo, voltandosi poi verso Arizona, nel sentirla avvicinarsi al divano.
Rimase un momento fermo e sorpreso, studiandone la figura per intero con fare vagamente interessato; e si voltò poi nuovamente verso la TV, ridendo e scuotendo il capo.
Se anche è davvero Beautiful questo affare, non credo che gli attori siano gli stessi, osservò, lanciandole un'ulteriore occhiata divertita e ovvia, facendo rimbalzare sul divano il telecomando con una mano. E sospirò in una mezza risata, seguendo falsamente interessato lo scambio di battute dei due personaggi.
Tornò a spiare la ragazza mentre saliva le scale, alzando un sopracciglio nel tornare sulla TV.
Come siamo disinvolti, commentò tra se e se, prima di risollevare lo sguardo, sporgendosi appena dal divano, nell'udire nuovamente la voce della ragazza. Ne studiò divertito l'espressione, scompigliando i capelli e guardando con fare pensieroso la televisione.
Mah non ti saprei proprio dire, iniziò in una mezza risata, scrollando le spalle io sono rimasto tipo alla decima. Anche se tipo alla fine i preti si saranno messi tutti in sciopero o rifiutati di compiere riti matrimoniali nella loro famiglia.
Alla faccia della fedeltà e compagnia bella...
scosse il capo, lanciando uno sguardo al soppalco nell'avvertire i movimenti della ragazza, lasciandosi poi fuggire una risata vagamente divertita quando li riportò sull'appareccjio.
Questa dovresti vederla, accennò, stropicciando un occhio, e poggiando poi le gambe sulle ginocchia i cambi di scena sono sempre epici. Dalle due tipe che litigavano furiosamente su chi dovesse avere la mano del baldo giovanotto, al baldo giovanotto che amoreggia allegramente nel letto con una terza ragazza dall'aria innocentina.
Quante stronzate,
sospirò, facendo scorrere una mano tra i capelli e portando indietro quelli sulla fronte, che a ciuffi gli ricaddero piano sul viso. Tornò poi a poggiarsi allo schienale del divano, riafferrando il telecomando in una mano e prendendo a cercare un altro canale le cui trasmissioni erano per loro visibili.
Vediamo di trovare qualcosa di più decente,
 
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Jeyerre
view post Posted on 15/9/2010, 13:51




Arizona Lù Noreen

Rise divertita, quando il ragazzo le parlò del cambio di scena nella telenovela, provando ad immaginare la cosa in modo più vivido, dal momento che non l'aveva vista svolgersi sullo schermo.
Sempre la solita farsa, commentò, sedendosi sul letto e schiudendo l'asciugamano, una volta che sentì la pelle essersi ascgiugata delle ultime gocce d'acqua.
Acchiappò la biancheria che aveva selezionato prima 'dinfilarsi in doccia e che aveva poggiato sulle lenzuola, indossandole velocemente, dopo essersi messa l'intimo; vestì con una maglietta a mezze maniche, coprendo gli slip con un paio di pantaloncini corti di cotone bianco, con varie rifiniture sui contorni azzurre o blu.
Sciolse nuovamente i capelli un sospiro, sentendo i canali al piano di sotto cambiare per ordine del telecomando.
Non lo so, si disse, prestando l'orecchio ai movimenti del ragazzo di sotto, chiudendo gli occhi e abbandonandosi sulle lenzuola; portò le braccia sopra la testa, facendole scorrere poi sul viso, coprendosi la vista con le mani in un lamento più rilassato.
posso fare qualcos'altro?
Le lenzuola del letto e il fresco dell'ombra della suo appartamento, erano ottimi fattori concilianti al sonno e seppur fuori il sole picchiava con una certa intensità sulla facciata del palazzo, dentro non si soffriva particolarmente il caldo, anzi.
Aveva tenuto tutto la mattina le tende semi chiuse, questo aveva aiutato molto a manterene fresco l'ambiente, nel quale si poteva godere del fresco dato dall'ombra. Ma ad Arizona, l'idea di addormentarsi proprio in quel momento, non doveva andarle particolarmente a genio, anche se avrebbe voluto riposare effettivamente.
Gettò lo sguardo sulla ringhiera, alzandosi con noia dal letto e prendendo le scale con altrettanta riluttanza, tornando con gli occhi sul divano al quale si affacciò poggiando le mani allo schienale e notando sulla televisione notizie dal telegiornale.
Novità in particolare? Osservò, mentre scavalcava lo schienale, scivolando sui cuscini lentamente, sedendosi di fianco il ragazzo.
Io ho smesso di guardare il TG da un pò, per mancanza di tempo più che altro. Non che poi fosse terribilmente interessante, dicono sempre le solite cose. Alla fine ho preferito passare più tempo in Garage che sentire dieci volte la stessa notizia detta in mille modi.
 
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view post Posted on 15/9/2010, 14:26

The Pervert Pikachu

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Ethan Taylor

Scrollò le spalle alla domanda di Arizona, poggiando con fare annoiato una guancia contro una mano.
Niente di che... le rispose, lanciandole uno sguardo Come hai detto tu le solite stronzate. Roba loro, qualche evento eccezionale avvenuto in Europa. Ma non me ne intendo particolarmente; è da un po' che non seguo la cronaca -non che l'abbia mai fatto assiduamente-, quindi non saprei descriverti la situazione
E poi è vero, da raccontare non c'è poi molto. Specialmente in un ambiente chiuso come una Colonia. Avranno anche una vita perfetta e agiata, ma a livello di novità zero.
La vita animata di una volte è andata allegramente a farsi fottere. Non c'è più gusto per una ragazza nemmeno a comprare un giornale di gossip ormai

Non che infondo m'interessi. A meno che non parlino dei recuperi di CCP dispersi per il mondo fatti, possono tenersi le loro notizie per loro.
A quel pensiero l'immagine di Beth gli tornò in mente, e sentì la bcca tornare amara, come quando si trovava di fronte a Rei. La preoccupazione lo stava assalendo di nuovo, e si ritrovò a deglutire aria a vuoto, avvertendo però la testa dolergli nuovamente.
Sospirò, tornando a massaggiare nuovamente le tempie con una mano; ogni tanto il fastidio tornava, non forte e insopportabile, ma gli appannava la vista creandogli un fastidioso disagio. Chiuse quindi gli occhi per lunghi attimi, prendendo profondi respiri e riaprendoli poi sullo schermo, su cui compariva ora l'immagine di quello che gli parve un metereologo informarlo delle condizioni atmosferiche e delle precipitazioni in arrivo su parte del Paese.
Che gliene frega se tanto devono starsi tutti là... commentò distratto, battendo lentamente le palpebre e abbassando poi il capo in un lamento, quando la vista lo infastidì nuovamente.
Guardare la TV non aiuta il tuo mal di testa.
Se è per questo nemmeno farsi troppi problemi; cazzo rilassati una volta tanto che t'è concesso. Riprenderai a fare il computer tra un paio d'ore, adesso mettiti in Standby.

Aprì le labbra in un breve lamento, espirando lentamente aria dal naso e battendo più volte le palpebre, riadattando nuovamente la vista alla luce dell'ambiente. Mise poi a fuoco le immagini che scorrevano rapide sullo schermo dell'apparecchio, adesso raffiguranti una pubblicità, probabilmente.
Ormai aveva perso così tanto l'abitudine di accendere la televisione, che persino gli spot per vendere i prodotti più consoni gli parevano tutti nuovi.
Probabilmente ad Arcadia e nelle altre Colonie saranno così annoiati che avranno deciso di passare il tempo a registrare pubblicità.
Il nuovo profumo di Chanel; mmh, sembra interessante, quasi quasi dopo faccio un salto in boutique e spendo i miei risparmi per comprarlo osservò con evidente nota sarcastica nella voce, squadrando la TV con un sopracciglio alzato e aria fortemente scettica.
Ancora non la smettono con queste stronzate...
 
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Jeyerre
view post Posted on 15/9/2010, 15:01




Arizona Lù Noreen

Arizona scosse il capo con noia, poggiando poi un braccio al divano, sulla quale presa portò il capo, reggendolo stancamente.
Roteò appena gli occhi all'intervento di Ethan, chiudendoli in un sospiro vagamente più stanco degli altri.
Fa godere loro almeno una parverza di normalità, finchè possono permetterselo. Sarò sincera, mi piacerebbe vivere la loro noia per almeno un giorno.
Le pubblicità, le televonela, il telegiornale pseudo tranquillo -apparte qualche eccezione...Cercano solo di continuare a vivere come un tempo, facendo di tutto questo la quotidinità perduta. C'è gente lì dentro, che non la riacquisterà mai più, gente che ha perso tutto. Chi mariti, mogli, figli. Quanto credi che gliene freghi a loro dell'ultimo profumo di Chanel? Niente, quanto la cosa può interessare a noi nella nostra posizione.
indicò con un gesto ovvio dello sguardo il loft, sottolineando il concetto con una mano mossa a vuoto nell'ambiente.
Queste cose saranno anche stronzate a confronto con quello che succede nel mondo, ma voglio dirti la verità, quando accendo la televisione e vedo tutto questo, mi sento un pò più tranquilla, come se tutto lo schifo che abbiamo intorno rimanga appannato per un pò.
La Ribellione, la guerra. Chi è pro, chi è contro? Alleanza, resistenza. Fanculo porcamiseria, io voglio solo vedermi beautifull e sperare per venti minuti che Brook non tradisca Ridge per la quattrocentesima volta, il resto, può aspettare.
Cazzo Ethan, il mondo non cambierà solo se gli altri smettano di pensare alle loro puttanate per quel breve lasso di tempo che possono condersi sedendosi al loro divano. Si ok, ad Arcadia la maggior parte delle persone se la spassano, ma io penso che il loro sia soltanto una sorta di enorme, grande e immensa distrazione.
L'intera colonia, la sua architettura, i passatempi, i parchi. Tutto per impedire a quelle povere quattro anime di non avere un crollo nervoso. Io dico che sarebbe anche lecito concederglielo, inoltre,
si fermò, voltandosi a guardarlo pagano per avere quel tipo di servizio, è il minimo che l'Alleanza possa offrire loro è una cazzo di pubblicità o telenovela.
Quando però gli lanciò l'occhiata, notò attenta l'espressione appena dolorante alla quale si era abbandonato; gli guardò le mani massaggiare le tempie, e subito Arizona pensò alla possibilità gli fosse venuto mal di testa. Si morse le labbra all'idea, e prese a guardarsi intorno con fare perso, cercando di ricordare se per caso avesse da qualche parte qualche tipo di analgesico.
Tutto ok, Ethan?
No, analgesici purtroppo credo di non averne. Antibiotici, disinfettante, qualcosa per abbassare la febbre, ma niente analegesi. Mi spiace Ethan, credo dovrai tenerti il mal di testa.
 
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125 replies since 10/9/2010, 00:18   503 views
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