Glass Fiction

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Melfist
view post Posted on 5/7/2011, 17:08 by: Melfist




Locke Helring

Il bar di Trish era pieno come al solito. Tattoo entrò riconoscendo immediatamente due avventori, ma stavolta non si mosse subito verso il bancone. La sua ex-ragazza, Trish Copper, non era ancora di buon umore e di certo vederlo con un'altra donna, fosse anche un capitano dell'èlite che era lì per lavoro, avrebbe solo potuto accellerare uno scontro fra donne ccp incazzate. Si diresse invece ad uno dei tavoli più lontani a passo relativamente veloce, almeno per quanto le sue ferite appena rimarginate glielo consentivano. Il Capitano Rains l'aveva fatto visitare da un medico ccp specializzato in guarigione rapida. Dopo aver rimesso a posto anche il resto del suo addome, riparato l'incrinatura dell'osso della gamba e pulito lividi e cicatrici, il medico aveva dato il via libera e Joanna Rains aveva fatto arrivare i permessi, come niente fosse, e Locke era stato dimesso nel giro di un'ora scarsa. Aveva dato appuntamento alla donna al Copper's Nest solo perchè sapeva che era un posto tranquillo e facile da raggiungere... e poi doveva tornare assolutamente a quella vecchia scala antincendio per esercitarsi per il Doble Roller Drift. Non poteva ancora effettivamente fare esercizio o le ferite si sarebbero riaperte, ma intanto poteva concedersi una birra, al diavolo qualsiasi effetto avrebbe potuto avere l'alcol sul suo organismo a pezzi.
In quell'istante arrivò a passo di carica una delle cameriere amiche di Trish. Avvistandolo, si avvicinò con uno sgardo malizioso e un po' supponente. Ogni volta che vieni hai una ferita diversa, notò. Cosa ordini?
Una birra e il tuo silenzio con Trish disse Locke con aria stanca. Non voglio guai, solo una birra.
Non vuoi guai? ridacchiò la cameriera, poco convinta. Detto da te, sembra quasi una barzelletta.
Non sono io che voglio guai disse Helring. Sono loro che cercano me.
Come se non bastasse, in quel momento arrivò il Capitano Rains, che si diresse a passo veloce verso il tavolo di Tattoo. La cameriera se ne accorse, com'era ovvio, e anche Locke si accorse del suo sguardo ancor più malizioso, con una perfida punta di cattiveria gratuita e pettegolezzo.
Come volevasi dimostrare, i guai mi trovano sempre pensò tristemente fra sè e sè. Ora posso scordarmelo, il suo silenzio.
 
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