Turning Back

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view post Posted on 12/9/2010, 13:44

The Pervert Pikachu

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Ethan Taylor

Erano ormai diversi minuti che lui e Arizona camminavano per le strede impolverate di Stjarna; fortunatamente non avevano avuto problemi nell'andare via dal Ritz, e ciò aveva tranquillizzato Ethan.
Il silenzio era però calato tra i due, rendendo l'atmosfera quasi surreale e tesa: probabilmente era dovuto al fatto che entrambi stavano mantenendo la guardia alta, ancora sospettosi di un probabile attacco. E mentre percorrevano strade per lo più disabitate Ethan si soffermò nello studiare diversi edifici: l'architettura della vecchia Boston non era certo all'avanguardia come quella di città come New York o Los Angeles -all'epoca città del tutto innovative e nuove-, e di certo ora come ora non reggeva il confronto con quella delle Colonie, ma, osservandola, Ethan provò un forte senso di nostalgia. Quella non era certo casa sua, ma gli ricordò Phoenix, la vecchia vita che vi conduceva, le sue strade e lo scenario che s'era ritrovato davanti quando mesi prima era tornato a visitarla.
E perso tra i suoi pensieri, si ritrovò a guardare Arizona, comprendendo il modo in cui dovesse sentirsi a vivere lì, e il sentimento che l'aveva spinta a tornarci. Lui aveva lasciato Phoenix quando era solo un bambino, non ne aveva ricordi vividissimi, ma saperla solo un ammasso di edifici abbandonati, sfruttati alle volte solo da pochi ribelli, gli creava un grande senso di sconforto.
La mattinata andava ad inoltrarsi sempre più, e la luce del sole si faceva calda, picchiando con insistenza sulle loro teste, divenendo fastidiosa alla vista e al corpo, tanto dal portarli a cercare l'ombra formata ai piedi degli altri palazzi.
Ironicamente Ethan si disse che probabilmente un aspetto positivo c'era in tutta quella desolazione: le enormi vetrate che un tempo costituivano palazzi come uffici o centri commerciali erano per lo più distrutte, e il sole non vi rimbalzava più contro, senza creare ulteriore senso di fastidio.
Ma guardandosi intorno non potè far a meno di provare un nodo allo stomaco, chiedendosi dove sua sorella avessa alloggiato durante quell'anno trascorso a Stjarna; con chi, soprattutto. Si chiese se magari non ci stessero passando davanti a quello che era stato il suo rifugio, o se data la sua posizione l'avessero tenuta direttamente al Ritz.
E sospirò quando, schioccando la lingua contro il palato si decise a rivolgersi nuovamente alla ragazza; osservandola gli parve piuttosto tesa, e un leggero senso di colpa gli attraversò il corpo. La conosceva da nemmeno un giorno e già l'aveva messa in casini non indifferenti. Sperò solo che dato l'episodio di poche ore prima qualcuno non se la dovesse prendere con lei; non ne sarebbe andato affato fiero. Tantomeno contento.
La gentilezza spontanea e genuina con cui le gli si era rivolta e l'aiuto incondizionato datoglie, l'avevano colpito non poco, lasciandolo sorpreso. Non aveva ricevuto trattamenti del genere nemmeno in alcuni insediamenti umani in cui aveva soggiornato per alcuni giorni; cosa comprensibile, da un certo punto di vista, data l'ostilità con cui essi guardavano i CCP; nonostante l'atteggiamento pacifico che aveva sempre assunto, il timore era sempre rimasto, ma Ethan aveva ormai imparato a farci l'abitudine, senza pretendere mai troppo.
Mi dispiace d'averti creato problemi, iniziò quindi, rompendo il silenzio e parlandole con tono sincero e sguardo basso, fiddo sulla propria ombra non era affatto mia intenzione, anzi. Sei stata fin troppo gentile e paziente con me e, anche se so che probabilmente non vale molto, credo che apprezzerai il mio grazie più di quel tipo che m'ha dato informazioni. e le sorrise questa volta con vera spontaneità, inspirando profondamente e lanciando lo sguardo verso alcune nuvole bianche e ovattate nel cielo.
A tal proposito non saprei proprio come organizzarmi, si disse poi, tra se e se, sospirando e andando poi a grattarsi la testa, distratto.
Ciò che ho ottenuto è solo l'inizio del nulla.
 
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Jeyerre
view post Posted on 12/9/2010, 14:48




Arizona Lù Noreen

Era mezzogiorno più o meno, Arizona se ne accorse dal sole alto e dall'intensità con la quale la luce s'abbatteva sui muri della città, segnati dalla guerra, dalle intemperie.
Il passo che echeggiava nelle strade vuote -il suo- era appena cadenzato, forse si era stancata del lungo camminare, annoiata dalle infinite precauzioni che doveva prendere, ogni volta che usciva di casa.
Non era sempre così però; c'erano giorni più si sicuri a Stjarna, giorni nei quali si poteva camminare tranquillamente senza aver troppo timore d'incontrare ribelli ostili, o altri tipi di guai per le vie. Ma la routine della città, alle volte sapeva essere pesante da sopportare e Arizona sebbene vivesse lì da alcuni anni ormai, spesso non riusciva a starci dietro con molta serenità.
Ma era la sua città, anche se ora aveva cambiato nome e abitanti.
La gente, i CCP, se riuscivi a prenderli con il giusto polso, non rappresentavano sempre un problema; le novità erano viste con diffidenza, ma se facevi di quell'ambiente casa tua con la giusta disinvoltura, adattandoti alla filosofia Ribelle e alle loro essere, Stjarna, poteva anche non essere così male.
Se c'era però una cosa che detestava di quell'ambiente, era la più totale mancanza di dialogo. Si era principalmente egoisti, propensi a salvare solo la propria di pelle e nella maggior parte delle occasioni, soppravvivere, era dimostrare la propria superiorità con i denti e con le unghie.
S'era adeguata anche a quello alla fine, e il nome che si era fatta, lo doveva solo a se stessa seppur anche senza aver usato la forza in alcun modo; non era mai stata una tipa violenta, e se si era fatta una posizione -di una certa mediocrità c'è da dire, niente di esorbitante- lo doveva in parte alla sua capacità di sapersi adattare a persone e ambienti, meglio di un camaleonte.
E poi arrivavano le giornate come quella inziata con Ethan, nelle quale desiderava in fondo, di tornare dalla sua famiglia, anche solo per una leggera parvenza di normalità.

Lanciò un sasso lontano da lei, calciandolo con il piede. Girò appena lo sguardo ad Ethan, con il quale non aveva scambiato molte parole -seppur nessuna-, a causa del restare in allerta fino all'ultimo minuto prima. Lo ascoltò parlare; udì nella sua voce una definita nota amareggiata, e pensò che probabimente doveva essere preoccupato non poco per la sorella, della quale ora sapeva meno di prima.
Non ho fatto niente di mirabolante, ma sono contenta che in parte la mia ospitalità ti abbia risparmiato qualche problema. rispose in un sorriso sincero, stringendo le spalle fra di esse, percorrendo di nuovo la strada con lo sguardo chiaro, appena disturbato dal sole.
Ci credo che non abbia idea di come organizzarsi adesso; Rei gli avrà detto che è viva, ma non ha saputo dirle dove e questo deve preoccuparlo abbastanza.
Non ho idea del perchè Beth abbia potuto andarsene così, tanto meno posso immaginare perchè sia rimasta un anno intero qui senza apprezzare il posto. Non conoscendola, non posso azzardare nemmeno qualche ipotesi. Mah...

Beh, io proverei a rintracciare il tuo vecchio insediamento, magari è tornata lì mentre tu sei in giro a impazzire per trovarla
 
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view post Posted on 12/9/2010, 15:10

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Ethan Taylor

La luce solare cominciava ad irritarlo parecchio, e camminare stava diventando stancante. La tonalità chiare delle sue iridi poi non lo aiutava affatto a proteggersi dai raggi, e la cosa gli aveva provocato un leggero mal di testa -nato anche per via della tensione e della preoccupazione.
Si portò una mano sulle tempie, massaggiandole in un sospiro stanco; aveva avuto giornate più sfiancanti, aveva camminato per kilometri alle volte, come il giorno prima, ma quelle poche ora lo avevano segnato non poco. L'ottenere informazioni positive sua sorella era stato un sollievo, ma saperla chissà dove alimentava non poco i suoi timori.
Deglutì, mordendo le labbra e mantenendo lo sguardo basso, ascoltando le parole della ragazza con fare quasi assente.
Come diavolo riesce a vivere in un ambiente così, sempre pieno di tensioni, in cui poter intraprendere un dialogo civile è quasi un'utopia.
Capisco come debba essersi sentita nel venir guardata negativamente nell'Insediamento, c'è chi l'ha fatto anche con noi, ma mi chiedo se questo non sia peggio.
Poi vabeh, de gustibus.

E accennò un lamento contrariato alle ultime parole di Arizona, sollevando il capo e gli occhi al cielo, ma chiudendoli subito dopo, infastiditi dal sole. E li stropicciò piano con una mano, andando poi a sospirare con fare annoiato e seccato, abbandonando le spalle verso il basso.
Mi ci vorrebbe proprio una notizia del genere, iniziò, stancandosi del calore che provava sulla pelle del corpo e decidendosi quindi a sfilare la giacca rimanendo con in dosso una semplice t-shirt. Si fermò un istante, sfilando lo zaino e poggiandolo sull'asfalto, prima di aprirlo per infilarci la giacca. Lo ripose poi sulle spalle, guardando leggermente contrariato la pistola ora visibile sulla cinta; ma la ignorò tornando a camminare e lanciando uno sguardo complice ad Arizona.
Non è che non ne sarei felice, riprese poi, trascinando alle volte i piedi sulla strada, calciando alcuni pezzi di vetro o sassolini con falso divertimento solo sai... e lasciò in sospeso la frase, sbuffando e negando col capo. Passò poi una mano tra i capelli, lanciando lo sguardo al termine della strada, tornando poi su Arizona.
E' un ipotesi che non ho mai preso in considerazione, ed effettivamente avrei dovuto. Ma quando ti convinci di una cosa, vai avanti senza riflettere troppo, è in questo ho sbagliato.
Fatto sta che arrivi ad un certo punto e ti senti solo stanco...
e sospirò ancora, studiando l'asfalto scorrere sotto i suoi piedi con sguardo perso per qualche secondo, prima di risollevarlo e sorriderle.
Ma vabeh, non voglio annoiarti con questi discorsi.
Prima mi chiedevo come riuscissi a sopravvivere a tutto questo. Non dev'essere facile, soprattutto dal momento che sei sola
e la studiò con interesse, continuando a camminare adesso con fare più sciolto.
 
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Jeyerre
view post Posted on 12/9/2010, 22:13




Arizona Lù Noreen

Sospirò pesantemente, scrollando le spalle e gettando lo sguardo sulla strada con disinteresse, scuotendo il capo in qualche cenno distratto, mentre le labbra andavano a mordersi nell'indecisione della risposta.
Facile non è, rispose, infilando entrambe le mani nelle tasche, calciando con i piedi la stessa pietra che incontrava sui suoi passi ogni mezzo metro.
ma ci si fa l'abitudine. continuò, alzando poi gli occhi lungo i palazzi deserti, che s'affacciavano con le mura ferite sulla strada.
Si portò una mano dietro la nuca, massaggiando i muscoli del collo tesi, madelletta ansia, poi gettò leggermente seccata l'aria dal naso, riprendendo il discorso.
In questo posto, vivere da soli è la migliore garanzia che si ha. Si, è difficile, perchè parlare con una moto alle volte non basta. Arriva quel momento nel quale desiderei avere qualcuno con il quale discutere del più o del meno, del buono o del cattivo tempo. Litigare per le stupide cose, anche perchè no. Ma a Stjarna, dove tutti sono leoni, è impossibile condivedere certe cose anche le più piccole.
Non mi sono mai lamentata per questo,
afferma sicura, gettando lo sguardo in quello di Ethan e guardandolo convinta delle proprie parole.
Dopo tutto, amo questa città e quello che rappresenta per me. Sono nata qui, ho avuto qui tutte le mie prime esperienze fino ai cinque, sei anni. E poi è l'unico posto che riesco a considerare sicuro, al momento. Quando trascorri una vita in un insediamento pieno di gente che vorrebbe solo cacciarti ad Utopia, qualche Ribelle annoiato e facilmente irritabile è il minimo che possa sopportare pur di non finire nella Torre senza aver fatto nemmeno niente. Ricordo che successe una volta, in uno degli insediamenti della Resistenza dove sono stata: c'era un ragazzino che era stato scoperto essere un CCP, fu accusato di averlo nascosto agli altri perchè stava pianificando qualche losco progetto con i Ribelli, e così fu sbattuto ad Utopia senza nemmeno fargli dire la sua versione dei fatti.
Io lo capì. Capii come deve essersi sentito, perchè ero nella sua stessa posizione. Fu allora che decisi di alzare i tacchi, per me non ci sarebbe stato più niente se fossi rimasta con gli uomini.E pensare, che avrei voluto solo rendermi utile.

Abbassò gli occhi sull'asfalto un altra volta, assumendo un tono ed espressione vagamente malinconici, senza però far sparire dal passo, l'andamento sicuro.
Una volta, ho anche considerato l'idea di andare ad Arcadia per vivere. Bocciai la proposta subito dopo che mi resi conto che da sola, dall'esterno non sarei mai potuta entrare. Tropep formalità, carte, documenti che io non avevo e sopratutto, un reddito profiquo che mi manca da sempre.
Morale della favole, sono a Stjarna per un pò per necessità e un pò di comodità.
 
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view post Posted on 14/9/2010, 13:30

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Ethan Taylor

Ascoltò attento il discorso della ragazza, osservandole a annuendo di tanto in tanto alle sue parole. Comprese a pieno il suo discorso, il perchè della sua scelta, e, nonostante non avesse mai avuto grossi problemi nel condividere gli stessi spazi con gli esseri umani, riuscì a giustificare il perchè della sua scelta, capendola.
Immagino che per te non debba essere stato affatto facile... osservò in un sospiro sconsolato, scuotendo il capo. Alle volte era assurdo sopravvivere o trovare tranquillità solo a causa di qualche cerchio nelle iridi; una differenza che, personalmente, Ethan aveva sempre ritenuto trascurabile.
Eppure, la superiorità sentita sia dai CCP che dagli umani, gli uni nei confronti degli altri, non aveva mai aiutato. Ed era dovuta proprio a ciò la sua natura neutrale, a non voler sopraffare nessuno, ne ergersi paladino della giustizia.
Ma lui stesso aveva constatato che la neutralità alle volte non agevolava, al contrario, spaventava gli umani più dei ribelli, portandoli a temerli magari da una parte a causa dell'ostilità sempre nutrita nei confronti dei CCP, dall'altra per paura che da un momento all'altro potessero schierarglisi contro.
Ma mandare un ragazzino ad Utopia solo per codardia senza neppure ascoltarlo mi sembra esagerato. A me questo pare solo un esempio clamoroso della chiusura che hanno quelli nelle Colonie
Alzò quindi gli occhi al cielo, riducendoli in due fessure per far si che il sole non li infastidisse più di tanto. Ma lo sguardo tornò puntuale su Arizona, interessato ed enigmatico.
E la tua famiglia? Come mantieni i contatti con loro? domandò battendo le palpebre e studiandola Immagino che alla fine nonostante questa possa essere l'alternativa migliore la solitudine non agevoli alle volte.
Voglio dire, già tra ribelli si prendono per capelli, considerando che la tua posizione è diversa dalla loro... Non so, io ci sarei riuscito difficilmente.
Non che ultimamente abbia avuto tutta questa compagnia o sia stato trattato da re -trattamento che tra parentesi non ho mai ricevuto-, ed effettivamente la cosa dopo un po' ha cominciato a pesarmi.
Ecco perchè dico che quattro chiacchiere fanno sempre bene
e le sorrise con naturalezza, scrollando disattento le spalle.
 
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Jeyerre
view post Posted on 14/9/2010, 14:20




Arizona Lù Noreen

Scrollò le spalle, gettando fuori l'aria dai polmoni con un pensante sospiro. Era logico che Ethan parlasse vedesse le cose da un punto di vista diverso dal suo, perchè non aveva mai vissuto lì, tanto meno nell'insediamento dov'era prima che abbandonasse la Resistenza; il fatto che non comprendesse del tutto la sua posizione -ma la immaginasse soltanto-, era più che lecito.
La mia neutralità da queste parti è vista solo come una sorta di codardia nel non schierarsi, ma al contrario di quanto si possa credere, non mi ha mai dato troppi problemi questo.
Sono uno di quei CCP che può essere di una certa utilità, un pò per le mie conoscenze in materia di meccanica e ingegneria, un pò perchè la mia capacità può essere utile in molte circostanze. Ed io, da come avrai capito, non sono una di quelle che rifiuta la propria disponibilità.
Diciamo che il mio rapporto in questa società è basato principalmente sulla frase io mi faccio i fatti miei, voi i vostri. Quando avrete bisogno, se ne avrete, chiamatemi. L'importante è che questo non includi il mandare in pezzi un asilo nido.
scherzò sarcastica, lanciando di nuovo uno sguardo in giro per le strade.
Individuò una traversa che avrebbero potuto prendere per accorciare, e dato che avevano allungato di un paio di isolati per non essere seguiti, indicò al ragazzo con un gesto del capo di seguirla in quell'altra direzione.
Sinceramente, per un pò di tempo, ho trovato la filosofia Ribelle anche interessante se la vuoi vedere dal punto di vista utopico. Ma ci andremo a perdere in discorsi d'etica e morale infiniti, e non voglio annoiarti.
La cosa che ho notato però in questi anni, vivendo fra loro, e che mi ha colpito di più, è il loro essere compatti riguardo gli ideali. Saranno anche dei leoni -perchè vogliono apparire superiori anche fra di loro-, ma se si tratta di fare gruppo, ti spaventeresti per quanto sanno essere organizzati e coalizzati.
Accennò un sorriso, mentre si sporgeva ad una parete per controllare che la strada da prendere fosse sgombra:
osservò il vicolo deserto, occupato in parte da detriti e vecchia roba abbandonata. Il vento fischiava attraverso di esso, era fresco, e faceva appena rumore, ma non c'era traccia di anima viva alcuna.
E accennò qualche passo all'interno di esso, aspettando Ethan accanto.
Rispondendoti alla domanda di prima comunque, i miei li sento più o meno una volta al mese, ogni due ogni tanto. Dipende da loro, se riescono a chiamare dall'insediamento; sai, le solite regole o scuse del cazzo, tipo Non possiamo stare molto perchè altrimenti rintracciano la chiamata all'esterno, e roba del genere. Li passerei a trovare qualche volta, ma fra una e l'altra si finisce sempre per rimandare...E poi, sono lontani, fare un viaggio del genere per solo un paio d'ore con loro, non ne vale la pena. La benzina costa, quando la trovi.
 
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view post Posted on 14/9/2010, 14:39

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Ethan Taylor

Già, annuì ridendo piano alle parole della ragazza, seguendola nel vicolo indicatogli. Lanciò un'occhiata alle spalle, prima di addentrarsi del tutto in esso, controllando attento che non vi fosse nessuno; e prese un profondo respiro, sciogliendo appena la tensione nei muscoli, quando fu certo che fossero soli.
Non sarò una di quelle persone estremamente attaccate alla famiglia, ma un semplice "Rintracciano la chiamata" mi sembra banale. Capisco che possano temere la propria incolumità, ma non è Arcadia, dov'è tutto monitorato; a questo punto mi sorprende sempre meno il fatto che voglia vivere da sola
Stirò quindi le braccia in un lamento, facendo chioccare poi le ossa del collo, andando poi a guardarla nuovamente, accennando un sorriso.
Però devo dire che te la cavi bene, accennò poi, stringendosi appena nelle spalle, tornando ad osservare gli edifici impolverati. Portò rapido una mano sulla fronte quando il sole sbucò da dietro una struttura, facendosi ombra e seguendo con gli occhi la linea della strada Sai io non sono uno di quelli che senza la famiglia non vivrebbero, che concentrano tutto su quello, affatto; però devo dire che l'atteggiamento dei tuoi m'ha stupito. Non voglio criticarli, anzi sono perfettamente comprensibili sotto un certo punto di vista, ma io avrei fatto tutto ciò che mi sarebbe stato possibile per aiutare o anche solo sentire chi di dovere.
E il fatto che stia ancora in giro a cercare Beth forse un po' lo dimostra...
e si fermò un attimo, moderndo le labbra e guardando l'asfalto, mentre la mano sulla fronte scompigliava appena i capelli su essa Il fatto è che è stata un modello da seguire per me, vi ero molto attaccato, quasi più dei miei persino, ma il punto è che ci capivamo a vicenda e il ritrovarmi solo dopo la sua scomparsa m'ha disorientato non poco.
Ho avuto il timore che scomparsa Beth avrebbero potuto avere il pretesto per additare anche me, dato che al contrario di mia sorella, tollerata perchè diplomatica, io sono sempre stato visto con un occhio un po' più critico, perchè in molti ritenevano facessi lo sborone. Ma vabeh...
e rise ancora ai ricordi di vecchie liti e battibecchi, scontri tra ragazzini e sguardi violenti Alla fin fine, ora che mi ci fai pensare, riflettè poi, lasciandosi fuggire un sorriso sarcastico anch'io me la sono data a gambe.
 
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Jeyerre
view post Posted on 14/9/2010, 15:02




Arizona Lù Noreen

Scosse il capo, mordendosi le labbra e rallentando appena il passo, vagamente messa in difficoltà dalle parole del ragazzo sulla propria famiglia; si girò a guardarlo, rimanendo in silenzio per qualche attimo, riprendendo la camminata con più decisione solo dopo aver riordinato un momento le idee.
No, iniziò, con tono vagamente più fermo di prima. non è come credi. Detto così so che può sembrare che siano menefreghisti nei confronti, ma non è del tutto corretto come ragionamento.
Il problema sta nell'Insediamento dove abbiamo vissuto e dove loro sono rimasti. Se c'è una cosa sulla quale Fran ha ragione in tutto questo, è quando dice che gli esseri umani sono incapaci di accettare qualsiasi cosa sia nuova, sconosciuta, fuori dalle conformi regole alle quale è abituato a vivere. L'uomo teme e disprezza qualsiasi cosa che non riesce a controllare, è per questo il motivo per il quale principalmente esiste la Resistenza. L'alleanza esiste per essere diplomatica -a modo loro-, la Resistenza, per l'esatto contrario. Non ho idea in quale insediamento umano sei cresciuto tu, ma devi avere avuto tanta di quella fortuna che se raccontassi agli altri la tua storiella probabilmente mi direbbero che sto dicendo un mare di stronzate.
I miei hanno il timore, o meglio, il terrore di essere accusati di complottare con il nemico solo perchè hanno avuto la premura di chiedermi se fossi ancora viva, da qualche parte. Capisco la loro posizione, non li ho mai giudicati perchè non si facciano sentire o non cerchino rimedi drastici sul come mettersi in contatto con me.
Loro non possono andarsene da dove sono, non da soli e in più non possono permettersi un trasloco in un altro Insediamento, tanto meno un buco in Colonia. Quindi torniamo al punto di partenza. E per non farci divorare dalla malinconia, ci convinciamo che questo ci basti, che cinque, dieci minuti al mese di telefonate bastino per farci sentire uniti. So di mancare a loro e loro mancano a me. Cerchiamo solo di accontencarci di quello che abbiamo.

Terminò il discorso in un sospiro, fermandosi un momento a controllare di nuovo la strada, la principale sulla quale erano sbucati da poco. Scrutò sommariamente l'interno dei negozi dalle vetrine, e ascoltò il silenzio che poteva nascondere una falsa tranquillità.
S'inginocchiò un momento sul'asfalto, poggiando la mano sul coperchio di un tombino; non c'erano vibrazioni -passi di Ethan a parte-, ne sulla strada ne sotto di essa.
Speriamo che non ci siano sorprese all'interno dei palazzi.
Si rialzò facendogli cenno di continuare la camminata.
Non ne abbiamo ancora per molto, siamo quasi arrivati. esordì, mettendo da parte il discorso di prima per una battuta.
Allora, dimmi, alla fine Beth è stata solo una scusa per non farti mangiare vivo lì dentro?
 
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view post Posted on 14/9/2010, 15:24

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Ethan Taylor

Guardò Arizona più volte mentre gli parlava, ritrovandosi più volte a mordere le labbra. Era stato parecchio impulsivo nel parlare, cosa che d'altronde gli capitava spesso, e sospirò abbassando lo sguardo quand'ebbe finito di parlare.
Quando imparerai ad essere riflessivo anche quando devi avere rapporti civili con le persone finirà il mondo. Meglio non sparare a zero su persone che non conosci,
E arricciò un angolo delle labbra in una smorfia contrariata, roteando gli occhi e alzando il capo poi in un sospiro contrariato, spiando brevemente la ragazza al suo fianco.
Suvvia, non sei stato mica così meschino.
Certo, ma se fosse capitato a te ti saresti incazzato.

Scusami, accennò quindi, lanciandole uno sguardo appena risentito non avevo intenzione d'essere scortese verso la tua famiglia, tantomeno giudicarla -dato che non ho i criteri ne l'autorità per farlo. Anzi. Come ti ho già detto li comprendo benissimo, solo alle volte tendo a giudicare troppo facilmente. Fa parte della lunga lista delle cose negative che mi riguardano
E sprrise con fare autoironico, fermandosi nel vederla chinarsi verso il suolo e osservandola per un momento perplesso, lanciando però lo sguardo nella direzione verso cui stava guardando.
Si starà ancora accertando che non ci seguano... osservò attento i movimenti che aveva compiuto, prendendo un profondo respiro e rimuginando tra se e se Che possa captare le onde sonore provenienti dal terreno? Anche se in tal caso avrebbe benissimo potuto farlo già da prima; o è semplicemente dovuto al fatto che dato che siamo più vicini a casa sua ha voluto verificare ora.
Ma a che pro farci seguire e controllare solo adesso?
Na, ci dev'essere qualcosa dietro...
e battè più volte le palpebre, studiandola mentre si rialzava riprendendo a camminare, lanciando uno sguardo distratto al tombino su cui era chinata. E si voltò nuovamente a guardarlo, fermandosi un istante, prima di raggiungerla con passo svelto, studiandone l'intera figura.
Potrebbe essere un caso o meno, ma tutto ciò che ha indosso è metallico, e per controllare la nostra posizione ha uilizzato un tombino, anche se detta così... Oddio il fatto delle armi metalliche potrebbe essere giustificato dal fatto che sono le più efficenti, inoltre date le sue abilità in campo meccanico magari le sa usare meglio.
Poi boh...
e fece per parlarle, quando lei lo precedette, rivolgendogli una domanda che lo lasciò perplesso, facendogli battere le palpebre più volte, rallentando il passo Una scusa? E a che pro?
 
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Jeyerre
view post Posted on 14/9/2010, 16:32




Arizona Lù Noreen

Non lo so, iniziò distratta dal rimanere allerta all'ambiente intorno, voltandosi a guardarlo e scrollando le spalle in un gesto tranquillo.
Hai detto tu che in un certo senso, sei scappato anche tu dall'insediamento nel quale ti trovavi. Ho pensato -forse in modo azzardato- che il tuo cercare Beth con tanta insistenza, fosse solo un modo per giustificare il fatto di aver abbandonato il nido caldo e sicuro della Resistenza umana.
Ma considerando il modo nel quale parli di tua sorella e del rapporto che hai avuto con lei, dubito fortemente che la sua scomparsa sia stata solo una scusa per fuggire dall'Insediamento.

Alzò un sopracciglio, arricciando poi le labbra in un risolo appena divertito. Udì un rumore qualche metro più in la da loro, ma quando si girò di scatto non vide che niente alle spalle; probabilmente, si disse, mordendosi le labbra e aguzzando la vista macerie che cadono, intonaco che si stacca. Animali randagi.
Tornò con la vista su Ethan, chiudendo poi gli occhi in un sorriso che le curvò le labbra in un espressione più serena, mentre con la mano andava a indicargli di nuovo la strada che avrebbero seguito.
E non ti preoccupare per prima, mi ero spiegata male io all'inizio, è ovvio che si fraintendano le cose.
Oh, e spero che non abbia preso la mia osservazione come una sorta d'offesa, se in qualche modo sono andata a sminuire il tuo rapporto con Beth, perchè se l'ho fatto, non era voluto. Credimi.

Guidò ancora il ragazzo attraverso un altra traversa, questa appena più larga dell'altra. Arizona notò che in quest'ultima, il semaforo per le macchine lampeggiava ancora il giallo; qualcuno doveva aver messo la corrente stradale in quel quartiere della città, la sera allora si sarebbero illuminati anche i lampioni, o quelli ancora rimasti con la lampadina intatta.
Ok Ethan, far chiacchiere va bene ma cosa hai intenzione di fare oggi? Hai ottenuto le tue informazioni, non ho capito se ne sei rimasto deluso o meno, sai che Beth è viva, ma la domanda è: la cercherai ancora? lanciò un occhiata curiosa al ragazzo, mordendosi le labbra dal trattenersi a chiedergli cosa stesse decidendo di fare.
La vuoi sapere una cosa Arizona? Non lo voglio sapere cosa decide di fare. Non adesso almeno. Fino a quando ti viene dietro, dubito che abbia già bene in mente quello che vuole fare, chiedendoglielo probabilmente finiresti solo con il mandarlo in confusione ancora di più, perchè comincierebbe di nuovo a pensarci.
E poi, come se a te dovrebbe importare qualcosa.
Alla fine, anche se deciderebbe di dare un taglio alla sua ricerca infinia -cosa che dubito farai Ethan- di certo non rimarrà in questo posto che odia. Mah, vabeh.
 
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view post Posted on 14/9/2010, 17:28

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Ethan Taylor

Allarmato, Ethan si voltò altrettanto rapido, quando notò lo scatto di Arizona; affilò poi la vista, scrutando l'ambiente con attenzione, pronto ad armarsi o attaccare nel caso fosse stato necessario. Tirò poi un sospiro di sollievo nel notare la strada vuota, percorsa solo dal vento e la polvere sparsa per essa.
Probabilmente macerie, potrebbe essere stata qualunque cosa.
E rise poi scuotendo il capo e lasciandosi andare ad un sospiro, nell'ascoltare le parole della ragazza, massaggiandosi piano la nuca e osservando distratto l'ambiente circostante farsi appena più familiare. Non aveva memorizzato perfettamente la strada, ma dalla posizione in cui si trovavano riusciva a scorgere diversi edifici già sorpassati la mattina.
Non preoccuparti, iniziò sorridendole e prendendo un profondo respiro non hai detto nulla d'incriminante scherzò poi, scrollando le spalle e calciando una lampadina rotta dinanzi a se. Tornò poi a studiare Arizona, lasciandosi fuggire un sorriso e scrollando il capo.
Sai prima non intendevo dire che Beth è stata l'occasione buona per fuggire dall'Insediamento, solo un'occasione. Non ho mai provato tutto questo grande desiderio d'andarmene, alla fine stavo bene lì; sì, c'erano diverse antipatie, non sono mai andato d'accordo con tutti anche perchè in molti hanno lamentato il mio carattere difficile, ma alla fine non era invivibile.
Mi sarebbe piaciuto visitare il resto del mondo, anche questo è vero, ma non in queste circostanze
e scosse il capo, in un sorriso appena amaro, lasciandosi andare ad un lungo sospiro, tornando poi a sorriderle sincero Ma alla fine posso dire d'aver imparato molto,
Certo Ethan, hai imparato che è meglio non provocare ragazzine telecinetiche che si credono Dio, che il tuo Insediamento è uno dei pochi in cui i CCP sono accettati e ultimo ma non meno importante che devi procurarti una cartina ogni volta che arrivi in un posto perchè non ci sarà sempre una ragazza gentile e avvenente a farti da guida e offrirti riparo.
Rise da solo dei suoi pensieri, portando le mani nelle tasche e studiando la segnaletica ancora in piedi con sguardo indispettito e una smorfia in volto
Quando servivano a me i segnali tutti distrutti e illeggibili erano, commentò, falsamente imbronciato, prendendo un profondo respiro e sorridendole divertito sta di fatto che è meglio avere una guida come te che affidarsi a roba incomprensibile quali quei pezzi di ferro arruginiti scherzò indicandone uno con un cenno del capo, che abbassò poi, spegnendo il sorriso lentamente.
Sta di fatto che non potrai averla come guida a lungo, tantomeno per sempre. Devi darti da fare e pensare al da farsi.
Se resti a Stjarna per raccogliere informazioni è anche probabile che ti dia una mano... Ed Evviva l'educazione e la galanteria. Spiaggiamoci sul divano di una ragazza finchè serve, massì.
 
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Jeyerre
view post Posted on 14/9/2010, 18:22




Arizona Lù Noreen

Si fece fuggire una risata diverita alla battuta, studiando in un occhiata la segnalitica rimasta in piedi in quella via.
Effettivamente, questi sono casi rari e tu, non sei stato molto fortunato nell'arrivare a Stjarna. La zona industriale, dove ho l'officina, è un pò più trascurata piuttosto di queste parti, perchè preferiscono tenere ben nascosti i loro magazzini ai visitatori. Ci tengono un pò di tutto lì dentro, dalle armi alle provviste. La zona più viva della città viene spesso sistemata, ci sono comodità che servono anche a loro, arrivano ribelli nuovi ogni giorno a Stjarna, non possono mica tutti incontrare persone come me o avere a disposizione un TomTom pronto all'uso. E così sistemano qualche volta i segnali e indicazioni varie. Guardò un ultima volta il semaforo appena sorpassato, e lo indicò con un gesto del braccio Quello effettivamente però, non saprei spiegartelo. concluse con un piccola risata, prima di sospirare quando sorridendo, alzò il capo in alto e intravide il proprio palazzo a qualche duecento di metri da loro, a un isolato di distanza, più o meno.
Non avrebbero dovuto camminare molto ancora, e ne fu felice perchè il ragazzo accanto gli sembrava esser piuttosto già stanco -o forse disturbato dal sole, dal caldo dell'ora-, nonostante fosse fosse solo metà mattina.
Non sarà abituato a questo ritmo, pensò, scuotendo il capo per liberarsi la vista da ciuffi di frangia sugli occhi, la fatica fatta nell'arrivare, le poche ore di sonno. La tensione di stamattina e il muoversi costantemente...Mh, è comprensibile che sia stanco.
Sai, pensavo ad una cosa... abbassò gli occhi poi sulla strada, continuando però la camminata sicura, facendo rimbalzare qualche sasso ai propri calci di tanto in tanto. Prese un pò di fiato, lo buttò fuori in uno sbuffo, si voltò a guardarlo in un occhiata svelta -e c'era da ammetterlo, intimidita, ma non troppo- e si morse le labbra in un mezzo sorriso prima di gettare di nuovo gli occhi sulla strada, girando l'ultimo angolo che li avrebbe portati a casa.
...Se hai difficoltà per quanto riguarda un posto dove stare -ammesso che tu voglia rimanere a Stjarna-, puoi rimanere da me il tempo che ti serve. Non daresti fastidio, e poi sinceramente non me la sento di lasciarti in mezzo la strada dopo aver visto che sei capace di ficcarti nei guai anche senza parlare. scherzò infine, alludendo all'incontro con Khina, nel quale era bastato un semplice scambio di battute, per far diventare un pacifico incontro, in un pre scontro all'ultimo sguardo.
Se non fosse intervenuto Rei, ci sarebbe stato da ridere. O piangere, a seconda dell'esito dello scontro.
 
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view post Posted on 14/9/2010, 18:55

The Pervert Pikachu

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Ethan Taylor

Rise alle parole della ragazza, annuendo e scuotendo il capo con fare sconsolato ma divertito. In effetti, data la poca conoscenza del posto, avrebbe ammesso a se stesso che Arizona aveva ragione a dire che si sarebbe cacciato nei guai facilmente -come infatti gli era già capitato in altre occasioni, anche se mai guai troppo pesanti.
Le lanciò poi uno sguardo tranquillo, senza smettere di sorriderle, sospirando alle sue parole e mordendo le labbra indeciso.
Non so quanto sia conveniente assecondarla. Oddio nemmeno, a livello di convenienza sarebbe comodo, è che non vorrei creare disturbi o altro...
Ma annuì assecondandola e prendendo un profondo respiro nello scorgere a sua volta la struttura su cui era situato il loft di Arizona.
Lanciò uno sguardo distratto al semaforo indicatogli, osservandolo con fare assorto e perplesso, prima di scrollare le spalle, lanciando uno sguardo stranito alla ragazza.
Grazie per la disponibilità, iniziò poi, sorridendole riconoscente sarò ben lieto di farti compagnia finchè non ti sarai stancata di me o del mio russare e mi butterai fuori casa e rise poi, sistemando lo zaino in spalla e avvertendo un leggero filo di vento scompigliargli i capelli.
Alla fine credo che per ora mi convenga restare, ripartire ora senza nessuna meta sarebbe inutile quanto stupido, quindi credo proprio che resterò qui a raccogliere informazioni. E a vedere quant'è figa la vita tra i ribelli
Si, infondo è la cosa più giusta e conveniente da fare. Ho un posto dove stare ed un aiuto, non andrò di certo allo sbaraglio.
Perdere anche qualche settimana non sarà la fine del mondo, andandomene ora potrei impiegarci solo il doppio del tempo; tanto vale sfruttare quest'opportunità.

E studiando il palazzo avvicinarsi sempre più, solitario e preda del silenzio, Ethan tornò a guardare la ragazza per lunghi istanti, prima di fiondare nuovamente il verde sulla periferia deserta e spopolata. Giunsero a destinazione pochi minuti dopo, scivolando nuovamente all'interno dell'edificio attraverso la porta secondaria, ancora attenti a non far rumore, data l'ora -qualcuno avrebbe potuto percorrere quelle strade dopotutto.
E riprendendo a salire nuovamente la rampa di scale, le si rivolse ancora pacato ma determinato.
Alla fine troverò il modo di sdebitarmi.
 
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12 replies since 12/9/2010, 13:44   57 views
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